"Io, Claude Monet", all'Uci di Savignano tornano gli appuntamenti con l'arte
All'Uci cinema di Savignano prende il via la rassegna "La grande arte al cinema" con "Io, Claude Monet", il docu-film che racconta la vita dell’artista impressionista più amato e dei luoghi che lo hanno ispirato. Il lungometraggio, che verrà proiettato il 14 e 15 febbraio alle 18:00 e alle 20:00, parte dalle 3000 lettere scritte da Monet e rivela la tumultuosa vita interiore del pittore di Giverny.
Attraverso più di 100 dipinti filmati in alta definizione, lo spettatore potrà conoscere la vita emotiva e creativa del pittore. Riportate alla vita dall’acclamato attore britannico Henry Goodman, le lettere di Monet narrano il percorso dell’artista da "enfant prodige" e appassionato caricaturista a maestro indiscusso di fama internazionale e registrano con attenzione gli incontri più importanti, come quelli col pittore Eugène Boudin e col primo ministro e amico Georges Clemenceau, che nel 1899 gli scrive "Voi ritagliate dei pezzetti di cielo e li gettate in faccia alla gente. Niente sarebbe così stupido come dirvi grazie: non si ringrazia un raggio di sole". Le lettere mostrano la disperazione di Monet, il suo tentativo di suicidio, i problemi di salute e sla ua complessa relazione con Camille Doncieux e Alice Hoschedé, prima e seconda moglie dell’artista. Io, Claude Monet ripercorre i luoghi in cui Monet dipinse e scrisse le sue lettere, da Honfleur a Étretat, da Parigi a Venezia, da Londra a Le Havre e dà inoltre spazio alla corrispondenza poco nota coi colleghi impressionisti Bazille, Manet e Pissarro e agli accesi scambi di opinione col mercante Paul Durand-Ruel, mostrando il rapporto spesso conflittuale di Monet con il mondo dell'arte.
Il regista Phil Grabsky spiega: "Amo molto lavorare sulle biografie degli artisti, perché quando si legge con attenzione la loro corrispondenza, quando si torna nei luoghi in cui hanno vissuto e si esaminano attentamente i dipinti che hanno realizzato, se ne rintraccia una personalità più ricca e sincera. È quanto accaduto con Monet. Non c'è nulla scontato in questo artista. Ciò che colpisce con maggior forza è la sua passione, la sua ricerca senza fine e, infine, la sua genialità".