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Festa a Pagno di Sarsina per celebrare Sant’Antonio Abate

Dopo la messa ci sarà, se il tempo lo permette di fuori, altrimenti in chiesa, un momento conviviale per tutti i presenti

Pagno di Sarsina, piccola parrocchia ormai ridotta a pochissimi abitanti, si ritroverà domenica per celebrare la festa di Sant’Antonio Abate. Ubicata al confine con la diocesi di San Marino-Montefeltro, domenica alle 15.30 è fissata la messa cantata al termine della quale sarà distribuito a tutti i presenti il pane Benedetto. Dopo la messa ci sarà, se il tempo lo permette di fuori, altrimenti in chiesa, un momento conviviale per tutti i presenti. "Nel 2011 sono stati celebrati i 250 anni dalla costruzione della chiesa, festeggiati solennemente con un momento di grande gioia e enorme partecipazione attorno alle pochissime famiglie rimaste", ricorda don Daniele Bosi.

"La sede parrocchiale fin da prima del Mille era presso Santa Cristina, a pochi metri dal letto del torrente Rio Maggio ma in comune di Sant’Agata Feltria perché di là dal fiume, dove ancor oggi è visibile la cripta con alcuni resti mortali - continua don Daniele -. L’eccessiva asperità del luogo e l’umidità, la difficoltà degli abitanti a raggiungere la chiesa in quanto risiedevano in posizione più elevata di oltre 300 metri di quota, fecero nascere l’idea di costruire una nuova chiesa, spostandola dai 334 metri di Santa Cristina ai 603 metri di altitudine della chiesa attuale, collocandola in posizione più centrale rispetto alle abitazioni".

"Nell’archivio diocesano di Sarsina esiste l’elenco degli uomini che si prestarono nella costruzione, riprodotto nel pieghevole edito nel 2011, e fa davvero meraviglia constatare come questi cognomi siano ancora presenti, dopo 250 anni, nelle poche famiglie rimaste: Cangini, Peruzzi, Olivieri, Fabbri. Nel 1791 e 1861 vengono effettuati nuovi lavori alla canonica, da come si può leggere da due mattonelle sulla facciata - aggiunge -. Nel 1922 don Igino Caggiati sistema casa e canonica, acquistando nel 1931 due nuove campane presso la ditta Brighenti di Bologna. Nel 1969 si interrompe la lunga catena di parroci residenti, dopo la partenza per il Kenya di don Paolo Raggi".

"Dal 1969 al 1974 vi presta servizio don Aureliano Tonelli di Tezzo, dal ’74 al ’76 don Dino Orsini, dal ’76 all’84 don Egisto Battistini, dall’84 al 2009 don Renato Castellani - conclude -. Dal 2009 si celebra una volta al mese, con la partecipazione di quasi tutti residenti. Nel 1971 vengono venduti alla famiglia Cangini la canonica e quarantun ettari di terreno della parrocchia. Purtroppo il futuro ormai prossimo non sarà roseo, in quanto i pochi ragazzi stanno partendo e alcuni anziani si sono trasferiti a Sarsina per tornare solo d’estate e quando viene celebrata la messa. In pochi decenni da quattrocento persone si è arrivati a dieci".

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