Il pianista e compositore Ezio Bosso in concerto al Teatro Petrella dopo 20 anni
"I brani rivelano i due musicisti che convivono in me: il compositore e l'interprete": con queste parole il pianista e direttore d'orchestra Ezio Bosso descrive il suo primo disco solista, The 12th Room, uscito lo scorso autunno e che l'artista eseguirà per intero venerdì 22 gennaio alle 21 al Teatro Petrella di Longiano. E’ un evento davvero speciale, data unica in Emilia-Romagna, che segna il grande ritorno di Bosso nel teatro longianese, dove, ricorda, “tanto tempo fa ho incontrato qualcuna delle mie Stanze della creazione e poi alcuni dei miei migliori amici... in qualche modo molte cose che hanno segnato la mia vita sono accadute grazie all'incontro con quel teatro”.
L’incontro tra Ezio Bosso e il Teatro Petrella risale infatti al lontano 1994. Era l’epoca della gestione Sandro Pascucci. “Arrivai per una residenza artistica per uno spettacolo di danza. Poi conobbi Antonio Catania, David Riondino, Paolo Rossi, che già erano di casa da queste parti” ricorda oggi Bosso. Di lì nacquero amicizie e frequentazioni artistiche. Altre esibizioni. “Conobbi attraverso loro Gabriele Salvatores, con cui poi ho iniziato a collaborare – continua - Ora sono più di 20 anni che non torno a Longiano e sono emozionatissimo”. Un ritorno reso possibile da un incontro fortuito, alcuni mesi fa, con uno dei soci di Cronopios, la società che gestisce dal 2014 lo storico teatro di Longiano. “Quando ho saputo che gestivano il Petrella ho detto: trovate una data e io ci sono”. “Questo teatro a me ha dato tanto – conclude il grande pianista e compositore – Ora restituisco ciò che ho avuto”.
Ezio Bosso è un pianista, compositore, direttore d'orchestra, con un passato anche da contrabbassista. Paragonato a Philip Glass e Michael Nyman, è un artista prolifico, innovativo e raffinato. Nel corso della sua carriera ha diretto alcune delle più celebri orchestre internazionali, dalla London Symphony Orchestra all’Orchestra dell’Accademia della Scala, a quella dell’Accademia di Santa Cecilia a Roma. Vive tra Torino, Bologna e Londra, dove è stato direttore stabile e artistico dell’unica orchestra d’archi di grande numero inglese: The London Strings. Ha collaborato inoltre con diversi registi italiani, tra cui Gabriele Salvatores per il quale ha creato le colonne sonore per i film “Io non ho paura”, “Quo vadis Baby?” e “Il ragazzo invisibile”. Dal 2011 convive con una malattia neurodegenerativa progressiva. È considerato uno dei compositori e musicisti più influenti della sua generazione.
The 12th Room è composto da un primo disco di 12 brani e da un secondo contenente una sonata che non si interrompe mai (pur essendo divisa in tre movimenti) della durata di 45 minuti circa. Nella prima parte, si ritrovano alcuni degli autori prediletti da Bosso: da Bach a Chopin, al Gluck di Orfeo ed Euridice, a John Cage, ma vi filtra anche la propria passione per la grande poesia di Emily Dickinson.
L’album è stato registrato quasi live e con pubblico in sala al Teatro Sociale di Gualtieri (Reggio Emilia) nel settembre 2015.