“Educare è l’inizio dello sviluppo?” L'intervento di Giancarlo Cesana
Con l’intervento di Giancarlo Cesana si conclude giovedì 22 novembre alle ore 20,45 presso la Sala Conferenze “E. Cacciaguerra” della Banca di Credito Cooperativo Romagnolo, in viale Bovio 76 a Cesena, il Quarto Ciclo del “Percorso elementare di Cultura” proposto alla città dall’Associazione “IL CROCEVIA”.
Giancarlo Cesana, corresponsabile laico per più di un decennio del Movimento di Comunione e Liberazione, ai tempi di don Giussani, parlerà di educazione e cultura.
“I Nodi dello Sviluppo”, tema di quest’anno del Percorso, dopo gli interventi del Prof. Stefano Zamagni su economia e lavoro (“Come si lavora per il lavoro?”), e della Prof. Maria Antonietta Crippa su come vivere la città (“Abitare la città, o città da conquistare?”), si conclude con la domanda: “Educare è l’inizio dello Sviluppo?” indicando la capitale importanza dell’educazione e della cultura come fattori primari indispensabili di rinascita, in un’epoca di incredibile trasformazioni e dominata da un'evidente crisi di progettualità politica sociale ed economica.
Cesana, medico, educatore, professore universitario, fondatore di opere educative, afferma, in numerosi libri e incontri, che l’educazione non è un problema da psicologi, ma di un maestro, che insegni cosa serve per vivere. “L’educazione è qualcosa di più della psicologia, di meno scientifico forse, ma più necessario e rischioso, perché implica un’inevitabile compromissione con altri, il loro destino e le loro aspettative, con un affetto che ci strappa dal nulla”.
Tutta la vita di Cesana è la testimonianza di questo "rapporto", di "uno sviluppo intellettuale e umano fondato sulla presenza di un altro": la proposta cristiana "sperimentale e rischiosa" di don Giussani ("venite e vedete"), capace di educare un uomo in grado di dare un giudizio chiaro davanti ad ogni dimensione della vita umana, personale e sociale.
La proposta del Crocevia non è solo una proposta culturale, ma anche pienamente politica, provando cioè ad indicare con quali strumenti e su quali basi ripartire per un nuovo cammino di crescita, con il coraggio di confrontare le idee e porre le premesse per la ripresa di uno sviluppo sostenibile, non solo economico, ma anche culturale e sociale.