Nel cortile di Palazzo del Capitano la presentazione di "Eravamo gente di Monteguidi"
“Una stella buca il cielo, tante stelle lo accendono”. Mauro Platani riassume così la ricerca antropologica e musicale condotta con Loretta Olivucci e Placida Staro per ritornare a far vivere, ritornare a suonare la vita della campagna romagnola. Tale ricerca è il cuore di “Eravamo ragazzi di Monteguidi”, il testo, edito da Madragora che gli autori presenteranno mercoledì, a partire dalle 21, al cortile di Palazzo del Capitano (via Fiorentina 38 a Bagno di Romagna).
Il mondo che il testo racconta ha nella musica e nel ballo il suo fulcro. Musica e balli scandivano i rituali della vita adulta così come il gioco scandiva i rituali dell'infanzia. E musica e ballo scandiranno anche la presentazione. Dal libro usciranno le note con cui le persone di Monteguidi vivevano, lavoravano, si amavano e si divertivano. E nel cortile di Palazzo del Capitano si suonerà “Galoppo”, “Manfrina a quattro”, “Madama Teresa”, “Quadriglia”, Bergamasco di Faenza”, Manfrina di Castel Bolognese”, “Russiano”, Scottish di Santa Sofia”.
L'appuntamento, a ingresso libero, è promosso dal Comune di Bagno di Romagna – Assessorato alla cultura e al turismo. Dalla premessa al volume: “Gli dissi inoltre che ove ci sono persone c'è sapienza, che il nostro interesse è capire come la gente organizza la sapienza del mondo, cosa vuole tramandare della propria esperienza”. “Mauro ha compiuto così un lungo percorso, quello della ricerca-azione. Le persone che ha incontrato, le ha aggregate intorno al canto, alla musica, al ballo, man mano che il quadro di una realtà disgregata si andava ricomponendo: intorno alle persone, non ai documenti”.