“The Good Fellas” al Verdi: “La cultura non si improvvisa. La ‘liberiamo’ il 25 aprile”
Al teatro Verdi di Cesena sarà festeggiato il 22° compleanno dei Good Fellas, la storica band capostipite del rockin’ swing in Italia che si esibirà nella cornice del locale cesenate. Il consueto e collaudato format Swing Beat, nato dalla collaborazione tra Good Fellas e Teatro Verdi, sarà protagonista su due piste da ballo che proporranno musica dagli anni '20 fino ai primi '60. Quattro dj confermati: Maurits Schelling aka Sputnik, Omar Marzioli del Funhouse di Osimo, Morris Vespignani e Sergio DjSerj Collina per la "Bologna Swing Dance Society". Ecco cosa riserva la serata del 25 Aprile
Cosa succede il 25 aprile al Teatro Verdi di Cesena?
Si festeggia il 22°compleanno della band più longeva e di successo del panorama italiano legato alla musica dal dopoguerra ai primi anni Sessanta. Per rendere più gustosa la serata, abbiamo collegato questa importante ricorrenza ad un format consolidato, lo Swing Beat, ovvero doppia pista da ballo, quattro dj e quattro decadi di musica. E si festeggia anche l’anniversario della Liberazione: senza lo sforzo di quei giorni tragici, non saremmo qui a ballare e cantare. Non dobbiamo e non possiamo dimenticare.
Chi sono, come e quando nascono, quanti sono i The Good Fellas?
Sono lo spirito dell’Italia, e dell’Italia in America degli anni cinquanta. Sono burloni, che cavalcano gli spettacoli colorati di Las Vegas e del Rat Pack. Nascono il 1 aprile del 1993 per volontà di Stelio Lacchini (alias Lucky Luciano), con una formazione a sei. Nel corso degli anni, si succedono in organico diversi componenti. Resta il fatto che, quasi la totalità di chi ha vestito i panni dei bravi ragazzi, è ancora attualmente componente attivo della band. Diciamo che è più una famiglia, che un’orchestra.
Tre buoni motivi per non perdersi la serata di sabato?
Primo. Abbiamo all’attivo oltre 2000 spettacoli, eppure, anche pochi giorni fa in un club a nord di Milano, due persone si sono avvicinate e mi hanno detto che avevano appena trascorso, assieme a noi, la serata più divertente della loro vita.
Secondo. La formula Swing Beat, un format creato da me, assieme agli amici della Bologna Swing Dance Society. due piste da ballo, con quattro decadi di musica non stop dalle 21 a notte fonda. Musica di un periodo largo, con diverse sfumature, gradevoli per chiunque abbia voglia di divertirsi senza stereotipi. contrariamente agli slogan lanciati da altri format italiani che puntano sull’essere “rocker per un giorno”, chiedendo al proprio pubblico di travestirsi e di calarsi in panni non propri per una sera soltanto, noi chiediamo il contrario;
come as you are. Non ci sono clienti preferiti ad altri. L’unico ingrediente che serve, per partecipare ad una nostra serata, è una sana ed irrefrenabile voglia di divertirsi.
Terzo. Prezzi popolari, location strepitosa, musica all’eccellenza, organizzazione curata. diciamo un rapporto prezzo qualità ineguagliabile, comparato alle misere offerte concorrenti. Ormai siamo calati completamente nella cultura del risparmio. Dare al cliente meno possibile spacciandolo per la migliore possibilità. Si cerca di abituare il pubblico di concerti e serate da ballo al gradino più basso dell’intrattenimento. Artisti improvvisati, senza cultura ne scuola. Gestori che irretiscono con offerte di cibo. noi, no. Per noi la qualità ad un prezzo accettabile è la base.
Ci saranno anche i 'bravi ragazzi' che negli anni sono passati dalla band? Chi sono gli ospiti che saliranno sul palco?
Cerchiamo di offrire sempre spettacoli articolati, con sorprese, ed ospiti, per queste occasioni speciali. In questo caso, anche per via dello Swing Beat, abbiamo creato un repertorio pescando dal nostro songbook attraverso gli anni, ed alterneremo un brano più rock and roll ad un altro più swing. Sarà con noi Gene Ferri, sassofonista bolognese ed ultimo rincalzo aggiunto alla band negli ultimi tempi, per tornare agli arrangiamenti a nove elementi che caratterizzavano il nostro repertorio di qualche tempo fa.
Come è cambiata la scena swing negli ultimi 22 anni?
ono polemico su questo aspetto. Diciamo che 22 anni fa, la scena era creata dal revival swing che veniva dalla California, una specie revival rockabilly dei primi anni ottanta, ma legato a sonorità swing, contaminate con suoni dell’epoca. Parliamo di band tipo Royal Crown Revue (la band del film The Mask) ed affini. Quando arrivò in Italia, noi eravamo gli unici che percorrevamo quella strada in parallelo, suonando invece che revival, la musica originale dell’epoca senza tante contaminazioni. per il resto, c’erano e ci sono tuttora band e big band che eseguivano quello stile, e che nessuno, e dico nessuno, di quelli che attualmente professano una vita per lo swing abbiano mai ascoltato. Oggi ci troviamo di fronte ad un florilegio di scuole di ballo ed opinionisti che piegano storia e musica a proprio consumo. Intendiamoci, ci sono anche quelli che ne stanno facendo una scelta di vita, ed hanno tutto il mio rispetto. Il problema è che molti di loro, essendo “nati” di recente, rispetto a questa passione, cambiano modi ed opinioni di sovente. Per chi ha già un cammino consolidato, dentro una cultura del passato, è frustrante. purtroppo se ne fa un uso meramente commerciale, è diventata una moda. Ci sono decine di dj, e band, nate ad hoc. Purtroppo la cultura non si improvvisa. Ci vuole tempo ed abnegazione. E ci vuole una insana passione, che ci renda pronti a tutto. come tutte le mode passerà, in fondo parliamo di cose del lontano passato.
La Romagna è particolarmente 'attiva' da questo punto di vista...eventi e locali che promuovono la buona musica?
La catena America Graffiti, sempre impegnata sul fronte fifties, offre il meglio possibile. Il festival Moondogs, di Ravenna, ad ottobre, punta di diamante di questa cultura, e relative serate prefestival, ed anche il Xmas Ball, sempre a Ravenna, del 25 dicembre. La Bologna Swing Dance Society, che cura con passione la cultura del periodo a cavallo tra le due guerre, offrendo show dal vivo e corsi di ballo. Senigallia ed il suo Summer e Winter Jamboree, la più partecipata esperienza del settore a livello mondiale.
Che desiderio esprimerete spegnendo queste 22 candeline?
Solo un desiderio: continuare a fare il mio lavoro (parla Lucky). Poter calcare il palco il più possibile, magari anche sera dopo sera. E’ la vita che mi ha scelto, e non il contrario, e non desidero di più. E, possibilmente, continuare a farlo assieme ai ragazzi con cui divido il palco da ormai tanti anni. Noi siamo veramente una famiglia: assieme al nostro pubblico, s’intende!.
Erika Bertossi