Capolavori di meccanica e pezzi di storia, in piazza della Libertà le macchine da scrivere d'epoca
Pezzi più unici che rari, capolavori di meccanica che contengono pezzi di storia. Piazza della Libertà ospiterà, dal 7 al 31 dicembre, una mostra di macchine da scrivere d'epoca, che celebrerà i 130 anni di attività della storica azienda cesenate "Adamo Bettini" e i 25 anni di Tecnocopi.
"Nei corsi di marketing - esordisce Marco Giangrandi, contitolare di Tecnocopi - mi hanno sempre ripetuto che non si deve parlare della propria azienda, ma io vado in controtendenza. Quest'azienda l'ha fondata mio padre, ha trasformato il lavoro in una passione". "L'inaugurazione - prosegue - ci sarà il 7 dicembre, saremo in Piazza della Libertà a mostrare pezzi rarissimi che racchiudono pagine di storia". Il collezionista Antonio Fucci porterà la celebre macchina criptografica Enigma. "E' diventata famosa - spiega Cristiano Riciputi, segretario nazionale collezionisti macchine per ufficio - in alcuni film che l'hanno mostrata in tutta la sua bellezza. Il 4 dicembre ricorre il 75° anniversario della morte di Camillo Olivetti, in Italia è stato lui il fondatore della scrittura meccanica. L'esposizione sarà aperta tutti i week end dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18 dal 7 fino al 31 dicembre.
La macchina enigma vierne esposta anche sabato 15 dicembre dalle 17 alle 19.
"L'ingresso sarà gratuito - spiega Giangrandi- il luogo dell'esposizione è lo spazio di fronte alla nostra cartoleria, sotto i portici di Piazza della Libertà, lato vescovado". Tra i modelli esposti ci sarà la storica Olivetti M1 del 1911. "Ne sono stati costruiti 6mila esemplari - racconta Riciputi - tra il 1912 e il 1920. Ci fu una pausa perché durante la prima guerra mondiale l'Olivetti fu riconvertita a costruire prodotti bellici". In esposizione tante rare macchine inglesi, tedesche e americane come la Underwood 5, conservata ancora con la cassa con cui veniva imballata e spedita. "Non mancherà - prosegue Riciputi - la Programma 101, quello che può essere considerato il primo computer desktop al mondo progettato da Olivetti nel 1965. Con questo modello è la prima volta che un computer viene ridotto a piccole dimensioni. Negli anni '60 i calcolatori elettronici erano grandi come campi da tennis - sorride - e avevano un costo esorbitante, circa 50 milioni di lire". Non mancherà in esposizione neanche la Corona Special, la macchina da scrivere preferita da Ernest Hemingway. "Sarà una mostra di spessore - conclude Giangrandi - come la nostra città merita nel periodo natalizio".