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Vertenza Brc, la Uil: "Condotta anti-sindacale dei vertici della banca"

" Dopo aver tentato di gestire con la massima responsabilità una fase così delicata per i lavoratori e l'azienda, quale la procedura di cessione in essere, la UILCA ritiene che non sussistano più ulteriori margini di tolleranza"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di CesenaToday

Basta a soprusi e a pratiche lesive della dignità dei lavoratori della ex- Banca Romagna Cooperativa Credito Cooperativo Romagna Centro e Macerone. Dopo aver tentato di gestire con la massima responsabilità una fase così delicata per i lavoratori e l'azienda, quale la procedura di cessione in essere, la UILCA ritiene che non sussistano più ulteriori margini di tolleranza di fronte alle ripetute ed ingiustificabiliforzature poste in essere dalla BRC e da Banca Sviluppo.

Negli ultimi mesi si è consumata una vicenda che ha del grottesco, connotata da modalità ed esplicitazioni che non possono appartenere a rapporti che dovrebbero essere basati su una sana logica di fiducia e rispetto reciproco. Forti della delicatezza del momento, facendo leva sulle comprensibili debolezze dei lavoratori che vedono messo in gioco il proprio futuro, le aziende coinvolte hanno tentato di far accettare ai dipendenti condizioni palesemente peggiorative di quelle in essere e lo hanno fatto senza rinunciare ad alcun strumento, legittimo e non.
 

La UILCA, sin da subito, si è fermamente opposta agli intenti di parte datoriale, tanto da non sottoscrivere l'accordo siglato con altre Organizzazioni sindacali in data 6 giugno2015. In forza di ciò, la BRC e Banca Sviluppo hanno deciso di far ricorso ad espedienti non propriamente canonici: queste hanno infatti sottoposto ai singoli lavoratori specifici contratti di cessione ex art. 1406 cod. civ. del contratto intercorrente con la BRC alla Banca Sviluppo S.p.A., nei quali si prevedeva l'espressa rinuncia ad ogni eventuale pretesa o rivendicazione con riferimento a tutto il periodo lavorativo presso BRC. Come se non bastasse una stortura di tal genere, già piena espressione della volontà di raggirare la specifica disciplina prevista dall'art. 2112 cod. civ., i menzionati contratti individuali di cessione sono stati sottoposti ai lavoratori prima dell'intervento formale dell'atto di

cessione e sono stati altresì accompagnati dalla minaccia, implicita ed esplicita, che la mancata sottoscrizione sarebbe equivalsa a non passare alle dipendenze di Banca Sviluppo.

Inoltre le aziende non hanno esperito la procedura sindacale prevista per il caso di cessione di azienda dall'art. 47, l. 428/90 nonché dall’art. 22, parte seconda, del CCNL vigente per i quadri direttivi e per il personale delle aree professionali delle banche di credito cooperativo, confermando ancora una volta un modus operandi spregiudicato e contrario a qualsiasi ratio di garanzia per i lavoratori coinvolti. A fronte di questi soprusi e di pratiche tanto lesive della dignità dei lavoratori e delle OO.SS., la UILCA ha tempestivamente segnalato a BRC ed a Banca Sviluppo l'illegittimità del loro operato, infrangendosi contro un muro di totale indifferenza e superbia. Sulla base di tali premesse, alla UILCA non resta altro che rivolgersi all'Autorità Giudiziaria per veder riconosciute le reiterate condotte antisindacali poste in essere da BRC e Banca Sviluppo, tenendo ben presente il motivo ispiratore dell'azione del sindacato a cui mai si sottrarrà: la tutela dei diritti dei lavoratori rappresentati.
 

Pertanto, in data 17 luglio u.s., è stato depositato ricorso ex art. 28 della L. n. 300 del 1970 presso il Tribunale di Forlì, Sez. Lavoro affinché non venga ulteriormente lesa la UILCA nello svolgimento della propria naturale attività e non si comprimano altresì libertà e dignità, che devono essere riconosciute ai lavoratori coinvolti nella vicenda.

COORDINAMENTO NAZIONALE UILCA BCC

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