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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Valle Savio, la nuova presidente di Confartigianato: "Preoccupazione per l'E45"

Una imprenditrice sarsinate a capo del comitato comunale Vallata del Savio della Confartigianato. Si tratta di Angela Elsa Cangini, titolare della ditta Aquatek Italia

Una imprenditrice sarsinate a capo del comitato comunale Vallata del Savio della Confartigianato. Si tratta di Angela Elsa Cangini, titolare della ditta  Aquatek Italia. Fanno parte del direttivo Alfredo Ricci, Gilberto Bellavista, Francesco Lanzi, Ombretta Caminati, Biagio Cerbara, Omar Cappelli, Claudio Alessandrini. Partecipano inoltre al consiglio Romano Bacciocchi, Floriano Dell'Amore, Giacomo Giannini, Valerio Cangini, Luca Gregori e Ivano Scarpellini, presidente uscente. Responsabile di vallata è Pierluigi Battistini.

"Il problema centrale delle nostre imprese di vallata - rimarca la neopresidente Cangini - è quello di essere insediate in territori ancora svantaggiati rispetto alla pianura, che scontano un gap infrastrutturale per quel che riguarda la rete stradale, ma anche la rete telematica. L'installazione della fibra ottica su tutto il territorio della Valle del Savio è un intervento ineludibile per consentire alle imprese di rimanere al passo, la risposta al diritto che le imprese hanno di svolgere il proprio mestiere in una condizione di par condicio rispetto ai competitori insediati altrove. La preoccupazione più forte – rimarca la neopresidente Cangini - riguarda lo stato della E45, che ha risvolti negativi, visto lo stato deprecabile in cui versa, anche in termini di sicurezza per le nostre comunità. La cancellazione del progetto della E55 è d'altro canto un segnale fortemente negativo per il nostro territorio che avrebbe tratto giovamento dalla importante infrastruttura".

"La crisi degli ultimi anni ha avuto e continua ad avere pesanti ripercussioni sulla tenuta della rete imprenditoriale del territorio - dice la presidente Cangini -  afflitta anche dall'emergenza cronica dei pagamenti ritardati e mancati, oltre che dal calo delle commesse e del volume di lavoro. Ai Comuni e alle Unioni chiediamo di riportare lo sviluppo della montagna al centro del dibattito per evitare lo spopolamento demografico e imprenditoriale e di ribadire il concetto che la questione riguarda tutto il territorio, anche i Comuni di pianura, con i quali occorre ragionare in un'ottica di politica perequativa, con risorse delle entrale locali destinate alle popolazioni montane a compensazione dei vantaggi che l'area collinare consente ai cittadini di pianura, come ad esempio l'utilizzo delle aree verdi. Queste risorse debbono essere utilizzate per investimenti, opere pubbliche, mantenimento dei servizi, un'anticipazione di federalismo fiscale locale in chiave solidale. Quello che chiediamo è inoltre  la creazione di un nuovo modello di sviluppo del fare impresa in montagna per mantenere e incentivare le imprese agendo su politiche urbanistiche e tributarie, il potenziamento dei servizi locali, la valorizzazione delle filiere agroalimentari”.

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