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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Turismo, i ristoranti e bar Infopoint non pagheranno la tassa sul suolo pubblico

"Si tratta - affermano il presidente ed il direttore della Confesercenti Cesenate, Cesare Soldati e Graziano Gozi - di un’iniziativa che abbiamo fortemente voluto"

Il Consiglio Comunale di Cesena ha confermato l’approvazione del progetto infopoint, che prevede l’azzeramento della tassa di occupazione del suolo pubblico per i bar e i ristoranti che diventano luoghi di informazione turistica. "Si tratta - affermano il presidente ed il direttore della Confesercenti Cesenate, Cesare Soldati e Graziano Gozi - di un’iniziativa che abbiamo fortemente voluto e sostenuto e alla quale i nostri soci hanno convintamente aderito, facendosi portavoce e promotori della nostra città. Apprezziamo pertanto la scelta che fra le altre cose si prefigge lo scopo di favorire la diffusione di tavoli e sedie all’aperto, dando concretamente l’idea di una città che si apre ai visitatori. Ribadiamo la richiesta di estendere il provvedimento ad altre categorie come le edicole".

"In materia di tasse e tributi – proseguono Soldati e Gozi - è opportuno ricordare che la pressione fiscale sulle piccole imprese italiane è tra le più alte d’Europa. Una situazione resa ancora più intollerabile dall’impressionante quantità di tributi, tariffe e gabelle locali che ostacolano il lavoro e la redditività delle aziende. Per questo chiediamo un impegno per l’introduzione nella Costituzione di un tetto alla pressione fiscale complessiva, nazionale e locale e proponiamo un taglio alla burocrazia che dimezzi, attraverso accorpamenti e rimodulazioni, i numerosissimi adempimenti da sostenere, attualmente circa 700. È il primo passo indispensabile per salvaguardare le imprese di vicinato, essenziali per la qualità della vita e la sicurezza dei territori”.

“Per le piccole imprese, con fatturato annuale al di sotto dei 150mila euro - spiegano il presidente e il direttore della Confesercenti Cesenate - chiediamo di estendere la regola del credito di imposta fino a 20mila euro su Imu, Tasi, Tari e sull’eventuale affitto, già approvato per le librerie indipendenti. Occorre, inoltre, intensificare la lotta all’abusivismo commerciale, all’illegalità e alla concorrenza sleale in tutte le sue forme ed equiparare la tassazione tra le vendite online e quelle tradizionali nei negozi”.

"Per agevolare la rinascita di attività commerciali - concludono Cesare Soldati e Graziano Gozi - proponiamo un meccanismo “combinato”: una norma che permetta di introdurre canoni concordati e cedolare secca anche per gli affitti di locali commerciali. Un sistema già previsto per le locazioni abitative e che potrebbe essere declinato anche per il commercio attraverso un accordo tra proprietari immobiliari, rappresentanti delle imprese commerciali e amministrazioni territoriali competenti".

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