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Economia

Un'area vasta per il turismo, Confcommercio: "Va creato un brand Romagna"

Osserva Patrignani: "Un imprenditore del calibro di Nerio Alessandri col progetto della valle del wellness è stato straordinariamente lungimirante

Un "brand Romagna" che "valorizzi turismi territoriali, benessere, filiera agroalimentare, enogastronomia, in una logica di innovazione". Secondo il presidente Confcommercio Cesenate, Corrado Augusto Patrignani, rappresenta "il perno attorno a cui può ruotare tutta l'economia e la peculiarità del nostro territori, come ha giustamente rimarcato recentemente anche l’onorevole Sandro Gozi che ha inteso sferzare il territorio spingendolo a ragionare di crescita volando alto".

Sottolinea Patrignani: "Un imprenditore del calibro di Nerio Alessandri col progetto della valle del wellness è stato straordinariamente lungimirante, ma questo deve diventare un progetto di squadra del territorio e la politica deve fare la sua parte. In questo contesto si inserisce anche la progettualità della nostra organizzazione che ha lanciato proposte concrete per coinvolgere pubblico e gli altri attori privati: la riqualificazione in senso di ricettività turistica del lago di Quarto, che può diventare per la nostra valle del Savio e l’intera Romagna il nostro lago di Garda, e la notte del liscio per valorizzare l’eccellenza romagnola della dinastia Casadei, che costituisce un unicum musicale e culturale in grado di esportare il brand Romagna non solo dentro i confini nazionali, ma anche all’estero".

"Anche il contenitore ha la sua importanza - osserva il presidente dell'associazione di categoria -. Per Confcommercio il tema dell’assetto istituzionale è importante e per questo la nostra organizzazione è stata promotrice di alcuni Vox populi dedicati al confronto su queste problematiche. Ma prima viene sempre il contenuto: vale a dire una Romagna forte, coesa e con poteri, che operi non contro l'Emilia, ma insieme all'Emilia in una logica di integrazione e di valorizzazione delle identità. Quale Romagna volgiamo? Una Romagna che abbia voce in capitolo, che si giochi le sue carte e per farlo deve essere unità al suo interno. Una Romagna in cui ciascuno faccia un passo indietro per affermare il principio della coesione, ma in modo tale che le identità e le peculiarità vengano salvaguardate. Con una Romagna più forte si possono vincere partite altrimenti destinate alla sconfitta, come conferma anche l'ultima vicenda relativa alla mancata concessione dei contributi governativi a Sarsina per il 2.200 anniversario della morte di Plauto".

"Quanto al contenitore, Confcommercio è favorevole a quello che sia in grado di dare più peso possibile al sistema Romagna. I cittadini e gli imprenditori non si appassionano alle sigle e alle denominazioni, ma a ciò che per loro può essere utile per vivere e lavorare meglio. L'integrazione a parole tutti la vogliono, ma bisogna cominciare a crearla nei fatti - aggiunge -. E' un percorso di lavoro anche per la nostra Unione provinciale di Forlì-Cesena Confcommercio che mi onoro di presiedere e chissà che nel medio periodo non diventi ipotizzabile una rappresentanza di area vasta romagnola anche per la nostra organizzazione. Se si modifica il quadro istituzionale anche le organizzazioni di rappresentanza sono chiamate a innovarsi. Se c’è un augurio che vogliamo fare a questo territorio è che nel 2016 questo brand Romagna possa concretizzarsi e che tutti nel territorio impariamo a  fare sistema".

"Concordiamo con il sottosegretario Gozi che bisogna ammodernarsi, trovare idee condivise per rilanciare la crescita, puntando su turismo, cultura e rispondendo al bisogno di sicurezza delle persone, madre della priorità - conclude Patrignani -. Servono progetti di integrazione tra turismo e cultura anche su area vasta legando le città romagnole. Cesena, Forlì, Ravenna e Rimini sono potenzialmente un circuito straordinario Per sostenere questa sfida serve anche un  sistema bancario anche locale forte. Senza banche solide le imprese non possono crescere, e viceversa. Confcommercio auspica che il  2016 riporti serenità e il modello delle banche del territorio, che resta valido nonostante le difficoltà,  possa riprendere a svilupparsi, confermandosi una risorsa del nostro sistema territoriale".

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