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Tasse, Confartigianato: "Metter fine alla ingiustizia fiscale sui rifiuti pagati dalle imprese"

E' quanto osserva il Gruppo di Presidenza Confartigianato Federimpresa Cesena, spiegando che "in questo senso per la categoria delle imprese artigiane cesenati il ritorno alla natura tributaria per il servizio smaltimento dei rifiuti urbani è stato oltremodo penalizzante"

Non c'è nulla di più di un tributo iniquo che rischi di incrinare il rapporto fiduciario tra cittadino e imprenditore contribuente con lo Stato, giacché un dovere civico come il pagamento delle tasse si tramuta in vessazione se il dovuto da pagare è palesemente, oggettivamente iniquo". E' quanto osserva il Gruppo di Presidenza Confartigianato Federimpresa Cesena, spiegando che "in questo senso per la categoria delle imprese artigiane cesenati il ritorno alla natura tributaria per il servizio smaltimento dei rifiuti urbani è stato oltremodo penalizzante, dal momento che nel nostro territorio esse hanno subito  subito incrementi di costo da un minimo del 18,5% fino ad un massimo del 35%".

Per l'associazione degli artigiani c'è da tenere conto di due aspetti importanti: "il primo è che le imprese conferiscono in minima parte al servizio di raccolta rifiuti (stando ai dati più aggiornato la percentuale non supera mediamente  il 20% mediamente, dal momento che esse pagano per lo smaltimento dei rifiuti speciali per il restate 80%), tuttavia – questa l'iniquità - contribuiscono al conto economico del servizio pubblico per il 40 %. Il secondo aspetto da rimarcare è che a fronte del calo dei rifiuti prodotti negli ultimi anni si è assistitonon au na logica e consequenziale diminuzione, bensì all'incremento dei costi in bolletta".

"Questa situazione ingiusta e gravosissima per le imprese artigane non può protrarsi ancora a lungo, anche perché la Tari si innesca in una morsa fiscale che già rischia di stritolare gli imprenditori contribuenti - osservano da Confartigianato -. Per uscire da questa iniqua tassazione, vi è secondo Confartigianato un unica strada: istituire  la cosiddetta tariffa puntuale, cioè un sistema che faccia pagare per l'effettivo quantitativo di rifiuti che ogni cittadino e ogni impresa smaltiscono attraverso il servizio pubblico".

"Con le tecnologie moderne (ad esempio attraverso i cassonetti “intelligenti”, ma ci sono anche altri metodi per intervenire) ciò è realizzabile in tempi brevi - conclude il gruppo di presidenza dell'associazione di categoria -. La smart city in questo caso aiuterebbe a riequilibrare una una tassa non equa. In ogni caso: Questo o qualsiasi altro sistema va bene, purchè celermente si ponga fine alla ingiustizia fiscale sui rifiuti pagati dalle imprese, tanto più  in un Comune come Cesena che si fregia di un assessorato con la denominazione “all'equità”.

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