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Economia

Tasse, studio della Uil: impennata per la Tari a Cesena

"Mentre vi sono Comuni sotto la media nazionale che tendono a ridurre la tariffa, nel Comune di Cesena si è assistito in questi anni ad un preoccupante balzo in avanti quasi a raggiungere la media nazionale", commenta Borghetti

Il servizio politiche territoriali della UIL ha elaborato uno studio sulla tariffa rifiuti (Tari) in 100 città capoluogo di provincia, prendendo come riferimento i costi per una famiglia con casa di 80 metri quadrati e 4 componenti e con reddito Isee di 17.812 euro. "Tra il 2014 ed il 2017, ovvero in 4 anni dalla sua nascita avvenuta con l’istituzione della Imposta Unica Municipale, la Tassa sui Rifiuti (Tari), è aumenta mediamente dell’1,1%, mentre nell’’ultimo anno si assiste ad una diminuzione pari all’1,8% sul 2016 - osserva Marcello Borghetti, segretario della Uil Cesena -. In valori assoluti le famiglie italiane verseranno nel 2017 nelle casse comunali 295 euro medi, a fronte dei 300 euro dello scorso anno e dei 292 euro versati nel 2014".

Il costo maggiore si registra ad Agrigento con 474 euro l’anno a famiglia, mentre il costo minore a Belluno, con 150 euro l’anno a famiglia. "Presa dal punto di vista di una famiglia di 4 componenti con le caratteristiche prima evidenziate, nel 2017 il Comune di Cesena con 285,63 euro, registra uno fra i maggiori incrementi sul territorio nazionale, pari ad un 7% sul 2016, un dato ancora più significativo se si pensa che si osserva una diminuzione media del dato nazionale - continua Borghetti nell'analisi -. Va pur detto che nella statistica dei valori assoluti di tariffa, Cesena ha una tariffa molto più bassa rispetto a quella pagata in altri Comuni, tuttavia mentre vi sono Comuni sotto la media nazionale che tendono a ridurre la tariffa, nel Comune di Cesena si è assistito in questi anni ad un preoccupante balzo in avanti quasi a raggiungere la media nazionale".

"Anche nei confronti dei principali Comuni di area vasta è rilevante questo primato di Cesena - continua il sindacalista -. Infatti a Forlì l’incremento è del 1,7%, a Rimini e del 0,6% e a Ravenna dell’1,2%. Gli aumenti stabiliti da Atersir l’agenzia territoriale regionale per i servizi idrici e dei rifiuti, hanno trovato l’opposizione di molti Comuni del territorio, che hanno annunciato ricorso al Tar. Al momento però non ci risulta che il Comune di Cesena abbia assunto iniziative di contrasto".

"Come Uil Cesena avevamo già espresso preoccupazione per questo rincaro Tari, anche perché non ci convince quale motivazione, l’incremento dei volumi raccolti e l’avvio di nuovi progetti nei Comuni - conclude Borghetti -. Piuttosto preoccupa il fenomeno dell’evasione di questa tariffa a danno dei cittadini onesti, tanto più considerato che il valore e la fatica della raccolta differenziata, non trova riconoscimento in una minore tariffa. Preoccupa anche questa subordinazione ad Atersir che con questi incrementi va a colpire in modo duro la già ridotta capacità di spesa delle famiglie. Dobbiamo costatare che a fronte della annunciata tariffa puntuale, ad oggi assistiamo ad un puntuale aumento".        

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