rotate-mobile
Economia

Sondaggi su 50 imprese: la prima richiesta sono misure per la crescita

Nel sondaggio effettuato dall'Osservatorio della Confcommercio cesenate su un campione di 50 imprese comprensoriali di commercio, turismo e terziario è la prima richiesta

Misure per lo sviluppo e sostegno alla crescita. Nel sondaggio effettuato dall'Osservatorio della Confcommercio cesenate su un campione di 50 imprese comprensoriali di commercio, turismo e terziario è la prima richiesta che in questa fase caratterizzata dall'aggravamento del quadro recessivo viene avvertita dagli operatori cesenati. "Ciò che è emerso più di tutto - dice il presidente Confcommercio Augusto Patrignani - è una grande preoccupazione per le scelte che debbono essere compiute dal Governo per la fase due della crescita e il rilancio dei consumi

"Nell'indagine - dice il direttore Giorgio Piastra - si chiedeva di indicare quali tra una serie di interventi di carattere nazionale e territoriale erano considerati prioritari: dall'esigenza di disinnescare attraverso i risparmi conseguibili con la spending rewiev la mina degli ulteriori e programmati aumenti delle aliquote Iva, alla riduzione progressiva della pressione fiscale complessiva, dalla riduzione del debito pubblico al reperimento di risorse a sostegno della crescita ad esempio allentando le maglie troppo strette del patto di stabilità sino alla problematiche più locali, dal caro Imu al macigno burocratico e agli interventi per rilanciare il commercio nei centri storici e nelle città".

"Ciò che è emerso più di tutto - dice il presidente Confcommercio Augusto Patrignani - è una grande preoccupazione per le scelte che debbono essere compiute dal Governo per la fase due della crescita e il rilancio dei consumi. La prima richiesta in assoluto, per l'85% degli intervistati, sono misure per la crescita. Dopo la salassata delle tasse gli imprenditori aspettano segnali importanti per evitare il progressivo impoverimento di lungo termine del Paese. In questo senso il nuovo programmato aumento dell'Iva va evitato a tutti i costi perché potrebbe essere un colpo letale per i consumi già da tempo boccheggianti. Sul versante locale ai sindaci e alle amministrazioni si chiede però maggiore progettualità con politiche di rilancio del commercio e dei centri storici e con scelte sull'Imu che non penalizzino chi intraprende, quasi che il farlo fosse un peccato originale. Confcommercio è impegnata su tutti i fronti, dal nazionale a locale per chiedere interventi concreti che rilancino lo sviluppo senza più incrementare una pressione fiscale che si attesta al 45%, con uno spettro della rappresentanza allargato a 360 gradi, in tutti gli ambiti in cui la più importante organizzazione del commercio, del turismo e dei servizi ha la forza di incidere".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Sondaggi su 50 imprese: la prima richiesta sono misure per la crescita

CesenaToday è in caricamento