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Servizi di igiene ambientale, le cooperative: "Serve applicare i contratti riservati"

Le organizzazioni cooperative ritengono che "l’inserimento della clausola relativa all’applicazione del contratto collettivo nazionale del lavoro Fise nei bandi dei servizi di Igiene ambientale sia socialmente inopportuna e giuridicamente scorretta

Le centrali Cooperative Agci, Confcooperative Fc e Legacoop Romagna hanno scritto ai sindaci del territorio provinciale e ai presidenti delle Unioni dei Comuni "preoccupati per il mancato rispetto dei contratti di lavoro sottoscritti dalle cooperative sociali sui servizi per l’igiene ambientale". Le organizzazioni cooperative ritengono che "l’inserimento della clausola relativa all’applicazione del contratto collettivo nazionale del lavoro Fise nei bandi dei servizi di Igiene ambientale sia socialmente inopportuna e giuridicamente scorretta, e chiedono "con urgenza un incontro" e ribadiscono l’allarme lanciato lunedì dall’Alleanza delle Cooperative dell’Emilia Romagna con il comunicato che sollecitava Hera a rispettare i termini dei contratti riservati alle cooperative sociali.

"La cooperazione sociale - si legge nella lettera - rappresenta una ricchezza indispensabile per il nostro territorio in quanto offre opportunità di inclusione e di emancipazione a favore di persone in situazione di svantaggio operando in sinergia con le Amministrazioni locali e al contempo rispondendo ai bisogni dei singoli e delle famiglie e conseguentemente delle comunità locali. E’ per questo motivo che le cooperative sociali applicano un contratto di lavoro a loro riservato. La non applicazione di tale contratto può pregiudicare  la loro stessa attività e si presta a innescare contenziosi inopportuni".

Nella lettera firmata da Valter Rusticali, presidente di Agci Forli Cesena Rimini, Mauro Neri, presidente di Confcooperative Forli Cesena, e Guglielmo Russo presidente di Legacoop Romagna si chiede ai sSindaci in quanto soci di AterSir (AgenziaTerritoriale dell'Emilia Romagna per i Servizi Idrici e Rifiuti) "di accogliere l’appello prestando l’adeguata attenzione ad un problema che non nasce oggi, come emerge da  analoghi documenti sottoscritti a dicembre 2016 dalle stesse cooperative. E’ necessario arginare un processo che danneggia la cooperazione sociale e, contemporaneamente, monitorare attentamente i processi di costruzione delle gare  contro la tendenza a porre le cooperative sociali in posizione subordinata".

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