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Economia

Saldi, primo bilancio di Confcommercio: "Inizio frizzante, ma senza il botto"

Afferma Piastra: "Il nostro Osservatorio stima che ogni famiglia cesenate spenderà in media per l'acquisto di articoli di abbigliamento e calzature in saldo circa 230 euro"

Nel Cesenate primi giorni frizzanti di saldo, ma senza ancora  il botto. Lo rimarca Confcommercio cesenate. “Da sabato scorso i saldi sono partiti nel nostro territorio come in tutt’Italia - osserva il direttore Confcommercio Giorgio Piastra -. Il nostro Osservatorio stima che ogni famiglia cesenate spenderà in media per l'acquisto di articoli di abbigliamento e calzature in saldo circa 230 euro. Per la prima volta l'avvio dei saldi risponde alla richiesta di Federazione Moda Italia Confcommercio di avere una data unica a livello nazionale anche per evitare fenomeni di distorsione di concorrenza tra imprese nei diversi territori".

"Il nostro auspicio è che l’agitazione e le ansie create intorno alle conseguenze della Brexit - afferma Piastra – non vadano a penalizzare un clima di fiducia delle famiglie che già non è al massimo. I consumi ancora deboli in stagione e le condizioni meteo non favorevoli hanno determinato una forte disponibilità di 'invenduto'. Per questo i consumatori avranno ampia possibilità di scelta. I commercianti confidano che i saldi possano portare liquidità per far fronte alle scadenze con i fornitori; certamente, purtroppo,  non margini. Un brodino per un paziente ancora convalescente".

Per il corretto acquisto degli articoli in saldo, Confcommercio ricorda alcuni principi di base. Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme . In questo caso scatta l'obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto. Prova dei capi: non c'è obbligo. E' rimesso alla discrezionalità del negoziante. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante. Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso. Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.

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