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Saldi invernali, scatta la caccia all'affare. Confcommercio: "Spostarli a fine gennaio"

Prosegue Piastra: "Afflussi minori, invece, sono stati riscontrati nelle parti di centro e di città meno fruibili e raggiungibili anche a causa di scelte amministrative non indovinate, con gli operatori commerciali in seria difficoltà"

Secondo l'Osservatorio della Confcommercio cesenate le famiglie spenderanno durante i saldi invernali che si aprono martedì in media 340 euro per l'acquisto di capi d'abbigliamento, calzature ed accessori (il 3% in più rispetto all'anno scorso). "Il meteo troppo mite, oltre alle perduranti difficoltà di spesa, hanno in parte frenato gli acquisti natalizi - rimarca Giorgio Piastra, direttore Confcommercio cesenate - nonostante gli alti afflussi di visitatori specie nei centri storici dei Comuni del nostro comprensorio, splendidamente addobbati e vitalizzati dai negozianti in collaborazione con le amministrazioni".

Prosegue Piastra: "Afflussi minori, invece, sono stati riscontrati nelle parti di centro e di città meno fruibili e raggiungibili anche a causa di scelte amministrative non indovinate, con gli operatori commerciali in seria difficoltà. Per tutte queste concause i saldi restano  occasioni ancora più importanti  importanti per i consumatori a caccia dell'affare. Per gli operatori commerciali sono fondamentali più per dare continuità a quei piccoli - quasi impercettibili - segnali di ripresa, che per le loro casse. Con questo tipo di vendita, aumentano i ricavi, ma diminuiscono i margini. Le nostre stime sulle vendite in saldo prevedono una crescita media del 3%. Servono ora segnali forti e politiche di sostegno e rilancio dei consumi nei negozi. Il clima è diventato sempre più mite dal punto di vista meteorologico, ma non così clemente nei confronti degli operatori commerciali che hanno visto ridurre fortemente le vendite di capi più pesanti e di calzature ed accessori di stagione. Anche per questo Federmoda Confcommercio ha chiesto lo spostamento dei prossimi saldi ad effettiva fine stagione, almeno a fine gennaio, scelta appoggiata da circa l'80% delle aziende del settore". 

Dall'indagine condotta da Confcommercio in collaborazione con gli osservatori territoriali fra cui quello cesenate durante i saldi le preferenze andranno ai capi di abbigliamento (94,1), calzature (72,8), accessori (30,7) e biancheria intima (26,4). In leggera flessione gli articoli sportivi (17,7) e i prodotti di pelletteria (17,5).  "Attendono i saldi per acquistare qualsiasi tipo di prodotto soprattutto le donne - sottolinea il direttore Piastra - , i consumatori in età superiore ai 45 anni. La stragrande maggioranza delle imprese è contraria alla liberalizzazione dei saldi e delle vendite promozionali. Quasi il 73% ritiene degli intervistati che le promozioni libere prima dei saldi danneggerebbero le vendite del mese di dicembre. Quasi quattro imprese del commercio al dettaglio su cinque si dichiarano d'accordo con la proposta di Federmoda Confcommercio di posticipare la data di avvio dei saldi invernali alla fine di gennaio".

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