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Giovedì, 18 Aprile 2024
Economia

Dal Natale ai saldi, Confcommercio: "Spesa media di 250 euro per famiglia"

"In questa tornata di saldi invernali la stima nel Cesenate è che la spesa per famiglia oscillerà sui 250 euro", rimarca il direttore Confcommercio Giorgio Piastra

Sabato è il giorno ponte di passaggio dallo shopping natalizio alla stagione dei saldi invernali in partenza anche nei 15 comuni del Cesenate. Domenica 11 gennaio si terrà anche la fiera del saldo dei commercianti ambulanti in un mercato straordinario fino a sera in piazza del Popolo e viale Mazzoni a Cesena. "Da un sondaggio effettuato su 50 attività campione in tutto il comprensorio emerge che le  vendite natalizie - rimarca il direttore Confcommercio Giorgio Piastra - sono state in linea con quelle del 2013".

"L'afflusso è alto, ma la capacità di spesa resta piuttosto contenuta – aggiunge -. In ogni caso nella realtà cesenate i saldi  rappresentano un appuntamento annuale irrinunciabile ed anche un rito collettivo capace di attrarre l’interesse delle famiglie. In questa tornata di saldi invernali la stima nel Cesenate è che la spesa per famiglia oscillerà sui 250 euro. Ma, in questo periodo speriamo possano rappresentare una chance per i negozianti del settore moda dopo una stagione come quella di quest’autunno/inverno partita col freno tirato e per i consumatori per soddisfare una necessità e/o un desiderio con l’acquisto di un capo di qualità a prezzo più accessibile. I saldi anche quest’anno saranno all'insegna della qualità, dell'ampiezza di assortimento e soprattutto prezzi, con percentuali di sconto veramente allettanti”.

"Per il corretto acquisto degli articoli in saldo - prosegue Piastra - Confcommercio ricorda alcuni principi di base, attuati dai negozianti in un rapporto di piena fiduciarietà con la clientela. Per quanto concerne i capi, la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme. In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto".

"Per la prova dei capi - ricorda l'associazione - non c’è obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante. Per i pagamenti. le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante qualora sia esposto nel punto vendita l'adesivo che attesta la relativa convenzione. In merito ai prodotti in vendita, i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso. Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale".

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