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Saldi, Confcommercio non è soddisfatta: "A Cesena più ombre che luci"

Nonostante la convenienza delle offerte, il portafoglio dei consumatori si è aperto con moderazione. La stima è di una spesa media a famiglia pari a 200 euro

Un ridimensionamento del volume di affari, anche se non a livelli marcati, che preoccupa anche in prospettiva. Questo è quanto emerge da un sondaggio sull’andamento dei saldi estivi appena conclusi predisposto dalla Confcommercio cesenate su una cinquantina di punti vendita del settore, abbigliamento e calzature cittadini, dal centro alla periferia. Secondo i commercianti che hanno segnalato un calo delle vendite (58%), la flessione, rispetto ai saldi estivi 2017, è stata stimata tra il 5 ed il 15%. Buona parte della restante percentuale ha rilevato invece un trend allineato a quello della scorsa estate mentre un rimanente 9% ha beneficiato di un aumento degli acquisti. Nonostante la convenienza delle offerte, il portafoglio dei consumatori si è aperto con moderazione. La stima è di una spesa media a famiglia pari a 200 euro.

“Appare evidente - rimarca il direttore Confcommercio cesenate Giorgio Piastra–  che quanto emerge dall’indagine è riconducibile al carente potere di acquisto delle famiglie, Il sondaggio delinea alcuni tratti del cliente tipo che si è recato nei negozi che, in gran parte, è stato di sesso femminile (83,9%), nel 67,8% dei casi di età compresa tra i 40 ed i 60 anni, fascia che distanzia di parecchio quella più giovane (tra i 20 ed i 40 anni) che è stata pari al 32,2% degli acquirenti. A contribuire agli affari, sempre secondo i negozianti, è stata in stragrande maggioranza la clientela abituale ed autoctona (77,4%)Circa i prodotti scelti, i compratori hanno preferito in genere uscire dal negozio con più articoli a prezzo accessibile. Per migliorare la disciplina dei saldi, che resta comunque un punto forte dell’offerta distributiva in teste e in inverno, è importante il divieto di promozioni e scontistiche varie almeno nei 30 giorni antecedente l'avvio dei saldi che, almeno parte, restituisce loro quel senso di "unicità" dell'evento alla clientela. Si può anche ragionare su uno spostamento delle date di inizio dei saldi stessi, sia estivi e che invernali e in questo senso la riflessione è aperta da tempo”.“Quanto ai fattori che incidono sulla situazione di difficoltà nella quale versano molti punti vendita tradizionali e di piccola superficie - rimarca il presidente Confcommercio Augusto Patrignani - si parte dal ridotto budget delle famiglie per proseguire con lo shopping on line e la concorrenza della grande distribuzione . Il quadro che si delinea conferma l'urgenza di misure volte a ridurre la pressione fiscale per imprese e famiglie e il varo di strumenti finalizzati a sostenere l'innovazione delle aziende del comparto per fronteggiare le nuove concorrenzialità di un mercato in continua evoluzione, anche in relazione all'online, per evitare di estromettere dal circuito distributivo le realtà meno strutturate, con pesanti ricadute economiche ed occupazionali".

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