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Economia

Confartigianato consegna il "quaderno delle lamentele" al sottosegretario De Micheli

Lo presenterà venerdì alle 18, nella sede associativa di via Alpi a Cesena Confartigianato cesenate a Paola De Micheli, sottosegretario al Ministero dell'Economia e Finanze ed esponente di spicco all'interno dell'Esecutivo

Un quaderno delle lamentale ma anche un decalogo di proposte per il sottosegretario di Stato al ministero dell’Economia. Lo presenterà venerdì alle 18, nella sede associativa di via Alpi a Cesena Confartigianato cesenate a Paola De Micheli, sottosegretario al Ministero dell'Economia e Finanze ed esponente di spicco all'interno dell'Esecutivo, al termine di una a serie di incontri a tappeto nel territorio sula legge di bilancio 2017, in cui sono stati incontrati centinai di imprenditori di cui sono stati raccolti istanze, proteste e richieste. Dopo gli incontri con autorevoli esponenti del mondo politico nazionale (Letta, Di Maio, Gozi), Confartigianato ospita un'altra big, già presente a Cesena il giorno della celebrazione del 70° di Confartigianato, nel settembre scorso.

“I nostri appunti sono ponderosi - afferma il segretario Stefano Bernacci -: tanti hanno partecipato agli incontri e il feed-back è stato inequivocabile: vengono chiesti a più riprese interventi contro la complicazione burocratica, costo insopportabile per le imprese; contro il peso e la farraginosità del sistema fiscale, uno dei più onerosi nella Ue; l'umanizzazione di un sistema di controllo sulle imprese contraddistinto da interventi solo su quelli che intraprendono alla luce del sole e sulla ripetitività sistematica delle azioni spesso verso le stesse imprese a causa del mancato coordinamento tra i vari enti. Altri punti dolenti: mancata difesa del made in Italy, a danno proprio delle imprese penalizzate da imitazioni e concorrenza sleale; il mancato funzionamento della giustizia civile che provoca grave danno alle pmi in particolare, specie quando si tratta di contenziosi riguardanti i mancati pagamenti. Fra le richieste spicca la creazione di una banca pubblica nazionale che possa meglio sostenere le piccole imprese, vista le difficoltà degli istituti di credito, in particolare locali, e la crisi dei Confidi. Serve più capacità di ascolto da parte della politica e ciò aiuterebbe anche ad arginare i i populismi di vario genere. I costi di questo burosauro famelico sono stimati in settemila euro l'anno con più di 30 adempimenti fiscali per chi non ha dipendenti e fino a 90 per le aziende più strutturate".

"Ciò che sgomenta chi fa imprese - precisa il Gruppo di Presidenza di Confartigianato cesenate formato da Lorena Fantozzi, Marcello Grassi e Stefano Ruffilli - è il fatto che lavorare è diventato una corsa ad ostacoli senza traguardo. Ogni volta che scatta un intervento di semplificazione, o comunque migliorativo per le imprese, si genera un meccanismo perverso che crea nuove complicazioni. L'esasperazione di molti imprenditori stufi di lottare contro i mulini a vento e che nei momenti di frustrazione si dicono disposti a mollare tutto dipende dalla burocrazia fagocitatrice che toglie voglia di fare impresa”. Questo il leit motiv del ciclo di incontri svoltisi a Gambettola, Cesenatico, Savignano e Sarsina che culminerà domani nel faccia a faccia col segretario De Micheli.  Il quaderno delle lamentele da parte delle imprese è pronto anche a livello locale, su tassazione, giungla burocratica e carenti politiche incentivanti. “Su queste - rimarca il Gruppo di Presidenza - ci confronteremo con sindaci e amministrazione ribadendo la madre delle richieste: creare un ambiente più favorevole a chi fa impresa, l'unica cosa in grado di poter far la differenza per creare sviluppo”.

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