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Svelata con una cena emiliano-romagnola la guida 2017 "Osterie d’Italia"

Molti i collaboratori della guida presenti alla serata che si sono ritrovati a Cesena per cominciare il lavoro di preparazione per l’edizione 2018 di Osterie d’italia

Il ristorante "Cerina" di San Vittore ha ospitato la presentazione regionale della guida 2017 di Osterie d’Italia, di Slow Food Editore. Per l'occasione si è svolta una cena con 4 tra le migliori osterie della regione presenti in guida: La Campanara di Galeata; l’Antica Trattoria Cattivelli di Isola Serafini di Monticelli d’Ongina (Piacenza); la Trattoria del Borgo di Monteveglio (Bologna); il Ristorante Cerina, di San Vittore di Cesena. I vini erano dell’azienda Biologica Villa Venti (chiocciola Slow Wine) e della Cantina Braschi 1949. La serata per celebrare la gastronomia regionale e presentare la nuova guida si è svolta in collaborazione con la Confesercenti Cesenate e la Centrale del Latte di Cesena e servirà a sostenere il progetto “Un Futuro per Amatrice”.

Sono intervenuti il curatore nazionale di Osterie d'Italia, Eugenio Signoroni e il coordinatore regionale di Osterie d'Italia, Gianpiero Giordani. L’Emilia-Romagna è un’unica regione con molteplici, differenti identità. Il trattino che sulla carta separa l’Emilia dalla Romagna rievoca proprio quei confini sfumati, che si trasformano in percorsi gastronomici diversi, dove a fare da filo conduttore è l’amore innato per l’accoglienza e per una cucina generosa e abbondante, elementi comuni ai due territori. Protagonisti sono le donne e gli uomini ancora custodi di un saper fare che si tramanda di generazione in generazione. E se la tavola non basta, forte è la tradizione del cibo di strada, con “il” gnocco fritto, le tigelle, le crescentine e i borlenghi emiliani, o le piadine, il tortello alla lastra e il pesce fritto al cartoccio romagnoli.

Molto apprezzato dai commensali il goloso menù proposto durante la serata. L’osteria La Campanara ha presentato un cartoccio di polpettine a scottadito; tortello alla lastra della tradizione; piadina fritta con squacquerone della Centrale del Latte di Cesena; e peschina dolce. L'Antica Trattoria Cattivelli ha presentato verzini autunnali (verza scottata con ripieno di carne di vitello e maiale, uova e grana padano in sugo leggero di pomodoro e purè); e pisarei e fasò (gnocchetti con pane raffermo e farina scottati con acqua calda e conditi con sugo rosso di fagioli borlotti e sbriciolata di salsiccia).

La Trattoria del Borgo ha cucinato tortellini nel brodo buono con ripieno di Mortadella di Pasquini e Brusiani, Parmigiano di Bianca Modenese (Presìdio Slow Food), del caseificio di Rosola, polpa di maiale, uova e noce moscata, Ganassino (guancialino di vitella, cotto nella Barbera di Montebudello, con scalogno, sale grosso e aceto balsamico tradizionale dell’Acetaia Pedroni di Nonantola. Infine il Ristorante Cerina ha presentato una torta di ricotta e squacquerone della Centrale del Latte di Cesena ai frutti di bosco. Il pane, biologico e preparato con lievito madre, era dell’Azienda agricola  Tirli, di Santa Sofia.

Ad accompagnare la cena c’erano i vini Serenaro (Forlì Bianco Igt 2015 da uve Famoso, azienda Biologica Villa Venti); Primosegno – Romagna Sangiovese Doc Superiore 2012 (Vino Slow) dell'azienda Biologica Villa Venti: e Campomamante, vino bianco dolce da uve Albana della Cantina Braschi 1949 La guida racconta quei locali che racchiudono in sé l’idea tradizionale: luoghi informali, semplici, accoglienti, la cui cucina si rifà alla tradizione. Molti i collaboratori della guida presenti alla serata che si sono ritrovati a Cesena per cominciare il lavoro di preparazione per l’edizione 2018 di Osterie d’italia.

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