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Economia

Piano anti-crisi contro i fallimenti aziendali: in tre anni assistite da Confcommercio oltre 150 imprese

Anche nel territorio cesenate le crisi di impresa e gli insuccessi fallimentari sono purtroppo una realtà non infrequente

Un piano anti-crisi d'impresa per scongiurare insuccessi e fallimenti. Lo lancia Ri-Genera impresa, nata in casa Confcommercio tre anni fa, società che ha raccolto da tempo l’esigenza e la sfida di agire in prevenzione per scongiurare la crisi di impresa, lavorando su precisi indicatori aziendali e promuovendo una serie di azioni di monitoraggio che la riforma della crisi di impresa richiedere quali passaggi obbligatori.

"Il servizio di tutoraggio sulle imprese - rimarca il coordinatore di Rigenera Impresa Alberto Pesci - parte da una attenta analisi e viene svolto da Ri-Genera impresa a partire dall’avvio dell’impresa per seguire passo passo l’imprenditore nelle scelte aziendali e pianificare il suo impatto sulla gestione economico e finanziaria. La nostra missione principale è lavorare sulla cultura finanziaria degli aspiranti piccoli imprenditori oltre che agire a supporto di coloro che già operano sul mercato. Ri-Genera impresa mette al centro della propria analisi ogni fattore strategico. In tre anni oltre 150 imprese sono entrate nel nostro circuito e sono affiancate nella gestione amministrativa e finanziaria, con una consulenza su formazione imprenditoriale; mercato di riferimento; target del cliente; capacitò di comunicazione e mezzi finanziari utilizzabili”.

Anche nel territorio cesenate le crisi di impresa e gli insuccessi fallimentari sono purtroppo una realtà non infrequente. Il Codice della crisi d'impresa recentemente approvato ha l’obiettivo di riformare in modo organico la disciplina delle procedure concorsuali, con due principali finalità: consentire una diagnosi precoce dello stato di difficoltà delle imprese e salvaguardare la capacità imprenditoriale di coloro che vanno incontro a un fallimento di impresa dovuto a particolari contingenze.

“Il codice della crisi d’impresa - rimarca il Pesci - ha introdotto una serie di modifiche al codice civile, con particolare riguardo al diritto societario: agli assetti organizzativi societari, alla responsabilità degli amministratori, e infine alla nomina degli organi di controllo e di revisione nelle srl e nelle cooperative. L'’obiettivo della norma è quello di promuovere efficaci reazioni alle prime avvisaglie della crisi, in maniera che sia tempestivo e fruttuoso il ricorso alle misure di prevenzione e al tentativo di composizione assistita. La riforma viene estesa anche agli imprenditori individuali e collettivi. In particolare l’imprenditore individuale deve adottare misure idonee a rilevare tempestivamente lo stato di crisi e assumere senza indugio le iniziative necessarie a farvi fronte; l’imprenditore collettivo deve adottare un assetto organizzativo adeguato per rilevare tempestivamente lo stato di crisi ed assumere idonee iniziative. Più specificatamente, l'imprenditore, che opera in forma societaria o collettiva, deve istituire un assetto organizzativo/amministrativo/contabile adeguato alla natura e alle dimensioni dell’impresa, anche in funzione della rilevazione tempestiva della crisi dell’impresa e della perdita della continuità aziendale; attivarsi senza indugio per adottare e attuare uno degli strumenti previsti dall’ordinamento per il superamento della crisi ed il recupero della continuità aziendale”.

"Si tratta di adempimenti - conclude Pesci - che l'assistenza e l'affiancamento offerto da  Rigenera Impresa  permette di attuare in itinere come prassi di gestione aziendale, con risultati certificati".

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