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Ortofrutta, i sindacati: "Con la crisi il lavoro nero e sottopagato dilaga, bisogna affrontarlo"

L'allarme in una lettera inviata a sindaci e prefetti i segretari generali di Flai-Cgil e Uila-Uil di Ravenna, Cesena, Forlì e Rimini e la segretaria Generale Fai-Cisl Romagna. "Troppi sono i lavoratori e braccianti agricoli vittime di questa situazione

“Preoccupazione in merito al dilagare del fenomeno del lavoro nero e sottosalariato che si sta diffondendo anche nel nostro territorio e che in un numero sempre crescente sta rappresentando la scorciatoia più diffusa per affrontare il delicato momento di crisi che sta vivendo il settore ortofrutticolo romagnolo”. La esprimono in una lettera inviata a sindaci e prefetti i segretari generali di Flai-Cgil e Uila-Uil di Ravenna, Cesena, Forlì e Rimini e la segretaria Generale Fai-Cisl Romagna.

“Troppi sono i lavoratori e braccianti agricoli vittime di questa situazione. Questi successivamente vengono nelle nostre sedi per trovar una soluzione ma, per paura o necessità, non intendono denunciarla formalmente. - si legge nella lettera - Le azioni che abbiamo intrapreso, come sindacati di categoria,  sono molteplici e finalizzate  ad arginare il rischio di radicamento del reclutamento di manodopera attraverso un’ intermediazione illegale, insidiosa evoluzione della piaga del caporalato, nei confronti della quale, purtroppo, il nostro territorio e le nostre province non possono dirsi immuni. Abbiamo promosso campagne di sensibilizzazione e informazione rivolte alla cittadinanza,  alle lavoratrici ed ai lavoratori in agricoltura. Abbiamo anche avanzato  unitariamente, a livello di Categorie Nazionali, una proposta di legge mirata a colmare il vuoto lasciato dalla cessazione del controllo pubblico del Mercato del Lavoro Agricolo. Proposta tesa a favorire l’emersione del lavoro nero, attraverso l’istituzione di una “Rete agricola del lavoro” che utilizzi le moderne tecnologie dell’INPS per interconnettere le diverse e finora “separate” banche-dati di aziende e lavoratori agricoli, per semplificare procedure ed adempimenti nell’assunzione di manodopera e, allo stesso tempo, rilevare “in tempo reale” abusi ed irregolarità. Nel legittimo interesse comune di lavoratori ed aziende e per lo sviluppo ed il consolidamento della produzione agricola italiana sul mercato interno ed internazionale”.

“Nonostante questo, la soluzione del problema è ancora lontana dal concretizzarsi e, a nostro avviso, necessita di interventi coordinati di tutti i soggetti coinvolti. E’ per questo motivo che vi chiediamo di farvi promotori di un tavolo istituzionale permanente che rappresenti un luogo di approfondimento e monitoraggio di questi problemi e, contemporaneamente,  uno sforzo comune finalizzato a contrastare questi fenomeni che, in deroga a tutti gli accordi collettivi e alla dignità, sfruttano la manodopera con tariffe molto inferiori a quelle contrattuali. - chiedono i sindacati -  Combattere il lavoro nero, l’evasione contributiva e fiscale, il dumping professionale, le mancate garanzie sul piano della sicurezza sul lavoro, la privazione di ogni tutela sindacale, per noi significa da un lato, dare risposte ai lavoratori anche attraverso la salvaguardia delle aziende agricole virtuose del territorio e, dall’altro, un atto di responsabilità civile ed etica che ha, nel suo contrario, non l’irresponsabilità ma la corresponsabilità”.

LA REPLICA DI LUCCHI - Dal Comune di Cesena arriva una risposta immediata all’allarme dei sindacati per il dilagare del lavoro nero in agricoltura. A lanciarlo sono stati i segretari generali di Flai-Cgil e Uila-Uil di Ravenna, Cesena, Forlì e Rimini e la segretaria Generale Fai-Cisl Romagna con una lettera aperta inviata ai Sindaci e ai Prefetti di tutti i capoluoghi romagnoli, e a loro risponde a stretto giro di posta il Sindaco di Cesena Paolo Lucchi. “Inutile ripetere – scrive il Sindaco - le molteplici ripercussioni negative che questo fenomeno ha nella società: economiche, di tenuta sociale, di mancata dignità della persona. Nella vostra lettera avete perfettamente rilevato quanto il lavoro nero debba definirsi una vera e propria piaga”. “Aderisco quindi – conclude il Sindaco Lucchi - alle vostre preoccupazioni e, trasmettendo questa nostra corrispondenza all’Assessorato al Lavoro che il Comune di Cesena ha dal 2011 deciso di istituire, confermo l’impegno che, nel limite delle nostre competenze, come Amministrazione Comunale possiamo mettere in campo”.

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