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Maledetto spread, lievitano i costi dell'energia elettrica

Tra la miriade di spread che penalizzano le nostre piccole imprese rispetto a quelle europee - rimarca il Gruppo di Presidenza Confartigianato Cesena - c'è quello del costo dell'energia elettrica".

Nel cesenate, secondo gli ultimi dati a disposizione di Confartigianato, le imprese hanno consumato 1.280,7 gwh di energia elettrica (1244,9) con un incremento del 2,9% rispetto all'anno precedente. "Tra la miriade di spread che penalizzano le nostre piccole imprese rispetto a quelle europee - rimarca il Gruppo di Presidenza Confartigianato Cesena - c'è quello del costo dell'energia elettrica".

"In un anno i prezzi sono cresciuti ad un ritmo doppio rispetto all'Europa, con un impatto molto serio sulla competitività del sistema imprenditoriale - sottolinea l'associazione -. L'elaborazione dei dati rilevati da Eurostat evidenzia che nel corso dell'ultimo anno i prezzi dell'energia elettrica1 pagati dalla imprese italiane sono saliti dell'11%, con una intensità quasi doppia rispetto al 5,9% rilevato per l'Eurozona. Anche nell'arco degli ultimi due anni persiste la dinamica divaricata dei prezzi per l'elettricità: in Italia la crescita cumulata tra il secondo semestre 2009 e il secondo semestre 2011 è del 17,4%, quasi otto punti superiore al 9,5% della media dell'Eurozona. Il divario con l'Europa dei prezzi dell'elettricità per le imprese sale al 35,6%. Il costo medio dell’elettricità - al netto di iva - per le imprese italiane è di 16,44 euro ogni 100 kWh, contro un prezzo di 12,12 euro ogni 100 kWh per una impresa dell’area dell’Eurozona con un divario pari a 4,32 euro ogni 100 kWh".

"La recente differente dinamica dei prezzi - prosegue il Gruppo di Presidenza - aggrava la penalizzazione della competitività delle nostre imprese italiane che, nel secondo semestre del 2011, registrano un divario del prezzo dell'elettricità che arriva al 35,6% rispetto al prezzo medio europeo. Nel corso degli ultimi anni il divario è cresciuto: era del 29,4% un anno prima e del 26,5% due anni prima: in un solo biennio, quindi, il divario della competitività per le imprese italiane relativo al prezzo della commodity elettrica peggiora di quasi dieci punti percentuali".

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