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Addio a Macfrut, Patrignani sul fronte del 'no': "Perdiamo un volano di 30 milioni"

Sul trasloco del Macfrut a Bologna piovono, intanto, i pareri negativi, non solo della politica. A prendere la guida del fronte del 'no' è Corrado Augusto Patrignani, presidente Confcommercio cesenate

Sul trasloco del Macfrut a Bologna piovono, intanto, i pareri negativi, non solo della politica. A prendere la guida del fronte del 'no' è Corrado Augusto Patrignani, presidente Confcommercio cesenate: “Non credo affatto sia isolata la posizione, da me espressa in qualità di presidente della Confcommercio cesenate, contraria alla perdita del Macfrut da parte di Cesena, all'assemblea durante la quale si sono pronunciati gli espositori se spostarla a Bologna oppure a Rimini. Tertium (cioè mantenerla e potenziarla a Cesena) non datur, evidentemente”.

Continua Patrignani: “Se tastassimo il polso alla città, alle categorie economiche (non solo gli albergatori e i pubblici esercizi dell'indotto) e a quelle sociali, ma anche ai semplici cittadini che hanno a cuore questa città, sono certo che si alzerebbe un coro a favore del mantenimento del Macfrut a Cesena, come successe qualche anno fa quando Confcommercio si mobilitò contro la sottrazione del Macfrut, che pareva già allora cosa fatta con passaggio a Rimini, e sulla nostra scia si propagò un'ondata di contrarietà generale che affossò il progetto, partito dall'alto, di far fuori il Macfrut a Cesena. Ora ci risiamo”.

“Ma andiamo al punto. Perché Macfrut deve rimanere a Cesena? Non per campanilismo populistico. Le ragioni sono sostanzialmente tre. Uno: perché il Macfrut è un'eccellenza di questa città, nata, costruita e internazionalizzata in questa città. Certo, va ulteriomente migliorata adeguata, ma questa fiera internazionale funziona e non si può rinunciare a qualcosa di importante che va bene. Due: l'onda lunga di Macfrut, l'indotto stimato sui 30 milioni di euro che questa manifestazione produce nel nostro territorio. Non sono noccioline, ancor più in tempi di crisi come questi. Il Macfrut è un signor volano, come, a parte il Cesena in serie A, non ha pari in città. Tre: il valore inestimabile di Macfrut per Cesena. I gioielli non hanno prezzo e per la nostra città il Macfrut ha un valore identitario, parola che va tanto di moda, sacra per certe questioni, ma evidentemente non per tutte. Macfrut è Cesena, Cesena è Macfrut. Recidere il binomio è uno smacco per la città, uno scacco a Cesena. Significa spegnere una vetrina cesenate sul mondo”.

“Legittimo e sacrosanto che gli espositori si esprimano e abbiano voce in capitolo, ma il Macfrut è di tutta la città. E la politica che fa: si nasconde? Tace tatticamente? Manda avanti gli altri? Decide pilatescamente di non esprimersi? Oppure, domando: forse che si è già deciso da qualche altra parte e gli amministratori di Cesena non possono opporsi, perché "vuolsì così colà dove si puote e più non dimandare" come diceva Dante? Se così fosse, che tristezza e che sconfitta. Ma ci chiediamo: non pensano i nostri amministratori che saranno ricordati come quelli che governavano quando Cesena perse il Macfrut? Non hanno un po' di amor proprio? Il nostro appello per trattenere il Macrut a Cesena non parte affatto dalla pancia. Ma dalla testa e dal cuore. Noi vogliamo che Cesena diventi la capitale della Romagna, non la sua succursale”.

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