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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Le storie delle artigiane del benessere che scalpitano: "Siamo pronte a ripartire"

Storie esemplari di imprese artigiane cesenati del benessere che attendono di ripartire il 1° giugno, ma sperano in una apertura anticipata

Storie esemplari di imprese artigiane cesenati del benessere che attendono di ripartire il 1° giugno, ma sperano in una apertura anticipata, grazie anche al protocollo che Confartigianato e l’altra associazione hanno condiviso con la Regione Emilia Romagna  e che potrebbe favorire un'accelerazione dei temp di ritorno in pista. Le ha raccolte Confartigianato Federimpresa Cesena, che ha istituito un filo diretto con i saloni di acconciatura e i centri estetici in questa fase emergenziale di blocco dell'attività.

“La categoria è pronta per riaprire in sicurezza mettendosi in gioco con il nuovo modo di lavorare - afferma la presidente dei Confartigianato Benessere Sandra Castori  -. Confartigianato è loro al fianco delle imprese per farle tornare il più presto possibile al lavoro e nelle migliori condizioni. Rileviamo un atteggiamento propositivo e fiducioso di chi si rimbocca le maniche ma chiede certezze e celerità nei protocolli, rivendicando che tutte la parti in gioco si assumano la piena responsabilità”.

"Ho aperto l’attività a gennaio, quando mi sono messa in proprio - rimarca Annunziata Germinaro, con il salone in via Saffi  a Cesena-: due mesi e poi lo stop.  Ho i il locale di 36 metri, vorrei capire bene quello che dovrò fare per ripartire in sicurezza, ci aspetta un mutamento nel modo di lavorare che implica un diverso approccio, basti pensare alla semplice pettinatura che sarà effettuata con i guanti. Punterò sugli orari flessibili per diluire le aperture. In queste settimane di fermo il contatto con i clienti mi ha aiutata: c’è chi mi dice di non veder l’ora di tornare perché non riesce a curarsi i capellicon il fai da te”.

Laura Merloni, da sei anni gestisce un salone di acconciatura a Case Castagnoli. “In questo periodo di blocco le uniche entrate provengono dalla consegna dei prodotti a domicilio: shampoo, lacche, gel, kit personalizzati per il colore. Quando il premier Conte ha annunciato la data del 1° giugno per la riapertura, in poche ore ho ricevuto quaranta prenotazioni. Ho con me un’apprendista  e non vediamo l’ora di riaprire. Ho tanti dubbi, però, da fugare: apprendo che potremo gestire solo una cliente a testa, ma nel nostro lavoro ci sono tempi morti tra una fase e l’altra e ritengo che nel rispetto del distanziamento e delle procedure nel mio salone di 40 metri si possa avviare nel contempo  il servizio anche su altri. Ho ricevuto i 600 euro dal Governo ma e li ho girati sedutastante per l’affitto di 613 euro dei locali. Sono un po’ preoccupata per i costi di guanti, mascherine, camici monouso e macchinari per la pulizia che dovremo sostenere, anche ai prezzi forniti dai rappresentanti, un alto costo aziendale in più, indispensabile, ma oneroso”.

Monica Farneti, estetista veterana cesenate, ha il centro nei pressi del Ponte Nuovo dal 1982. “Aprire il 1° giugno o il 18 maggio come si vocifera che forse potrebbe diventare possibile poco cambia - afferma -: meglio ripartire bene, attrezzati e in piena sicurezza. Io ho già ordinato i dispositivi per la sicurezza e la protezione fra cui l’ozono per la santificazione dell’aria e la piantana con la fotocellula per l’igienizzazione delle mani. Io e mia figlia, che mi coadiuva, utilizzeremo la visiera. Ho il mutuo sulla liquidità con la moratoria e l’ho sospeso, dopo due mesi di fermo il problema della liquidità è molto serio. Alcun clienti mi hanno chiesto se facevo servizi a casa, ma ho detto no. Io mi attengo alle regole e bisogna combattere gli abusivi. La nostra professionalità è fondamentale per assicurare sicurezza. Sono in attività da  tanti anni e ho fiducia: ci riprenderemo, lavoreremo sempre su appuntamento, con più calma i, invece che dalle 9 alle 19, magari dalle 8 alle 22. Noi siamo in grado di aiutarci da soli, ma ci serve anche il supporto di chi chi ci governa. Mi riconosco nel filmato di Confartigianato sulla ripartenza e nei tredici imprenditori orgogliosi di essere artigiani, e artigiani romagnoli”.

Arianna Amaducci è titolare di un salone a Cesenatico in via Da Vinci. "Lo ha fondato la mamma Carla, che ancora mi affianca. Siamo sedici, con dodici collaboratori. Ripartiremo in sicurezza e per noi non è un problema, siamo sempre stati all'avanguardia nelle procedure e la sfida delle convivenza col virus non si troverà impreparati. Il problema vero non è anticipare di qualche giorno la riapertura, ma che la nostra categoria e le impresa ottenga i supporti annunciati dal Governo e che ciò avvenga in tempi celeri. Nel nostro ampio salone saremo in grado di operare nel pieno rispetto di tutte le misure del protocollo e ripartiremo con la stessa professionalità e ancora più stretto rapporto fiduciario  con la clientela".

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