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Le richieste degli artigiani: sconti fiscali e credito agevolato

In un sondaggio dell'ufficio studi di Confartigianato cesenate effettuato su un campione di cento imprese, le richieste principali hanno riguardato meno tasse e burocrazia, più incentivi e più credito

Anche le tremila imprese cesenati associate a Confartigianato attendevano risposte nella manovra di bilancio del Governo. In un sondaggio dell'ufficio studi di Confartigianato cesenate effettuato su un campione di cento imprese, le richieste principali hanno riguardato meno tasse e burocrazia, più incentivi e più credito. "Alcune risposte sono arrivate - rimarca il Gruppo di Presidenza di Confartigianato cesenate -, specie per quel che concerne sconti fiscali e credito agevolato: nel pacchetto incentivi per spingere l’innovazione delle imprese, contenuto nella Legge di Bilancio, il Governo ha recepito le sollecitazioni di Confartigianato e ha confermato misure particolarmente gradite ai piccoli imprenditori".

"Iper ammortamento, super ammortamento, "Nuova Sabatini" sono gli strumenti per dare gambe al Piano Impresa 4.0, che ha l’obiettivo di rilanciare gli investimenti e innovare la produzione delle piccole imprese italiane - viene evidenziato -. Nel dettaglio, il fisco premia le aziende con due tipologie di incentivi. Il primo è l’iper ammortamento, vale a dire la maggiorazione del 150% ai fini fiscali dei costi deducibili per l’acquisto di prodotti e tecnologie innovative. Il secondo è il super ammortamento, ossia la maggiorazione del 30% ai fini fiscali dei costi deducibili per l’acquisto di beni strumentali. Per queste due misure, nel triennio 2018-2020 sono stati stanziati 10,5 miliardi di euro. Per le imprese si traducono in quasi 3,5 miliardi di euro all’anno di minore pressione fiscale. Non manca purtroppo qualche novità negativa per il super ammortamento: l’aliquota dello sgravio scende dal 140 al 130% e sono esclusi gli acquisti di veicoli".

"Gli incentivi nella legge di bilancio riguardano anche il fronte del credito con maggiori risorse alla ‘Nuova Sabatini’ che finanzia a tassi agevolati gli acquisti delle piccole imprese in macchinari, impianti e attrezzature e dedica una riserva del 30% per le spese in tecnologie digitali.“Non c’è che l’imbarazzo della scelta - rimarca il Gruppo di Presidenza Confartigianato -, quindi, per dare il via all’operazione innovazione. Del resto, proprio gli investimenti digitali sembrano essere una tendenza consolidata nelle scelte degli imprenditori. Secondo le rilevazioni dell’Ufficio studi di Confartigianato, tra il 2014 e il 2016, il 45% delle imprese con almeno 10 addetti ha investito in tecnologie per la sicurezza informatica, il 28% ha puntato su beni e servizi legati a applicazioni web o app, e il 10% ha investito nell’internet delle cose".

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