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Economia

Confartigianato incontra il sottosegretario all'Economia: "Troppi anni per esigere i crediti"

Il sottosegretario De Micheli, ha rimarcato che "il Governo è impegnato nella riduzione della burocrazia, per ora all’interno delle amministrazione"

"Un cambio di passo che le piccole imprese hanno avvertito nei provvedimenti sulla legge di bilancio, ma l’ambiente resta ancora non favorevole allo sviluppo, per una serie di concause fra cui la proliferazione abnorme della burocrazia e degli adempimenti e la lentezza della giustizia civile: per la cause di fallimenti, lei imprese artigiane che devono esigere i crediti, varie sono anche quelle cesenati ad essere penalizzate, attendo fino a sei sette anni, spesso infruttuosamente". E' il messaggio che Confartigianato cesenate (oltre tremila imprese associate) ha consegnato al sottosegretario al Ministero dell’Economia e Finanze Paola De Micheli a un incontro tenutosi venerdì pomeriggio nella sede di via Alpi con 150 partecipanti, al termine di assemblee in tutto il territorio sulla legge di bilancio. Stefano Ruffilli, del Gruppo di Presidenza e Stefano Bernacci, segretario Confartigianato, hanno usato la carota e il bastone.

“Ci sono alcuni provvedimenti nella legge di bilancio che il Governo ha recepito e che segnano una inversione di tendenza: fra questi anche gli interventi a favore dell'edilizia e delle donne imprenditrici - è stato evidenziato -. Ma restano ancora molti nodi da sciogliere: stillicidio di provvedimenti, controlli discriminatori se non talvolta persecutori a danno delle imprese regolari, difficoltà di accesso al credito per le piccole imprese, tempi biblici della giustizia civile con procedimenti di sei-sette anni per esigere crediti dovuti, ad esempio. Le imprese sono disorientate per la mancanza di scenari certi. Anche gli indubbi provvedimenti favorevoli della legge di bilancio dovranno passare ora dalla trafila di una settantina di decreti attuativi. Per ogni semplificazione che scatta, aumentano gli adempimenti a carico delle imprese e dei consulenti, che significano più costi".

Insomma una semplificazione  complicata. Il sottosegretario De Micheli, ha rimarcato che "il Governo è impegnato nella riduzione della burocrazia, per ora all’interno delle amministrazione, mentre ancora all’esterno questo processo a cascata non si appalesa e ha detto inoltre che il filo rosso dell'azione dell’esecutivo consente nel cambio di rapporto tra pubblico e imprese". “Se non ci fosse voi, questo paese non esisterebbe”, la chiusura che ha conquistato gli applausi. 

“Anche 350 associati a Confartigianato Cesena - osserva il segretario Stefano Bernacci - parteciparono tre anni fa alla grande manifestazione di piazza del popolo a Roma insieme a 60000 imprenditori provenienti da tutte le parti d'Italia. In un clima di grande responsabilità lasciarono per un giorno le proprie attività per "riprendersi il futuro”, questo lo slogan di quel giorno. Da allora qualche passo in avanti è stato fatto: piccole inversioni di tendenza si sono intraviste e grazie all'azione di Confartigianato, risultati concreti si sono ottenuti. Purtroppo l'obiettivo di creare un ambiente favorevole allo sviluppo è però ben lontano dall'essere raggiunto. L'Italia non è certamente un paese amico delle imprese e del fare impresa. I nostri imprenditori meritano di più e di meglio perché nonostante tutte le avversità non si sono abbattuti e hanno dimostrato di essere capaci di garantire risultati economici e sociali fondamentali per la tenuta del nostro paese. Noi continuiamo a stare dalla parte delle imprese e cerchiamo ogni giorno di creare valore per cambiare la direzione del nostro paese”.

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