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Economia Savignano sul Rubicone

Imu, la richiesta: "Più bassa anche sugli immobili invenduti"

Confartigianato del Rubicone ha chiesto ai comuni del territori o di lanciare un messaggio di fiducia per le imprese nel modo più concreto possibile, abbassando l'Imu per il 2013.

Mentre si profila la minaccia di un nuova tassa sui rifiuti con incrementi insopportabili per le piccole imprese (la Tares in vigore dal 1° gennaio sulla quale è stato aperto il confronto con la società regionale Atersir) Confartigianato del Rubicone ha chiesto ai comuni del territori o di lanciare un messaggio di fiducia per le imprese nel modo più concreto possibile, abbassando l'Imu per il 2013.

"Pur comprendendo le difficoltà degli enti locali - dice il presidente Marco Evangelisti - Confartigianato ha chiesto segnali di attenzione alle piccole imprese, in seria difficoltà per crisi economica, credit crunch, burocrazia soffocante, esasperanti controlli da parte di numerosi apparati dello Stato, assetati di risorse. Un segnale importante che serve in questo momento alle imprese è l'abbassamento dell'Imu sui fabbricati d'impresa strumentali da aggiungere ai contributi per i Consorzi Fidi, fondamentali per alimentare investimenti e lavoro".

"Una categoria di imprenditori da sostenere è anche quella dei  costruttori che hanno immobili da vendere bloccati per la seria crisi del mercato immobiliare - rimarca il responsabile di delegazione Rubicone di Confartigianato Bruno Delamotta - e che debbono pagare Imu molto onerose: ai Comuni abbiamo richiesto di prevedere un'Imu agevolata per consentire agli imprenditori di poter far fronte agli impegni fiscali".

"Gli esborsi medi che le imprese hanno dovuto pagare in questo mese di dicembre sono molto ingenti - rimarca il presidente Evangelisti - a causa di una raffica di pagamenti: acconto Irap, acconto Irpef, acconto Inps, stipendi, tredicesime, contributi ai dipendenti, pagamento Iva, Imu. Per chi ha tre o quattro dipendenti si è trattao di cifre attorno ai 50mila euro. Mentre gli anni scorsi le banche cercavano gli imprenditori per proporre fondi ad hoc destinati al pagamento delle scadenze e delle tredicesime, oggi a chi chiede liquidità gli istituti bancari, invece, rispondono per lo più picche. Inoltre le imprese non riescono a riscuotere in tempi ragionevoli, né da Stato ed enti pubblici, né da privati. I redditi d'impresa si notevolmente assottigliati e tanti soffrono. L'abbassamento della pressione fiscale è dunque ancor più fondamentale in una strettoia così difficile".

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