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Secondo trimestre: migliora la dinamica imprenditoriale della provincia

I dati relativi alla numerosità e alle dinamiche delle imprese della provincia di Forlì-Cesena nel secondo trimestre del 2011 evidenziano complessivamente 659 iscrizioni a fronte di 401 cessazioni, con un saldo positivo pari a +258 unità

I dati relativi alla numerosità e alle dinamiche delle imprese della provincia di Forlì-Cesena nel secondo trimestre del 2011 evidenziano complessivamente 659 iscrizioni a fronte di 401 cessazioni, con un saldo positivo pari a +258 unità; saldo nettamente migliore rispetto a quello del trimestre precedente (-47), ma minore di quello del secondo trimestre 2010 (+345). I dati relativi al secondo trimestre 2011 evidenziano un miglioramento della dinamica imprenditoriale.

GRADUALE RIPRESA - Se si considera che il saldo fra iscrizioni e cessazioni è costantemente migliorato negli ultimi tre trimestri (passando da –104 del quarto trimestre 2010 a –47 del primo trimestre 2011 a +258 nel trimestre corrente), sembra profilarsi una graduale ripresa della dinamica imprenditoriale della provincia, dopo l’impatto della crisi economica nello scorso biennio. I tassi di crescita relativi al trimestre, calcolati sulle imprese registrate al netto delle cancellazioni d’ufficio, comprendendo l’agricoltura, sono positivi per tutti i livelli territoriali: +0,58% per la provincia, +0,71% per l’Emilia-Romagna e +0,64% per l’Italia.

SITUAZIONE DI STABILITA' - Questo è quanto emerge dall’elaborazione, riferita al secondo trimestre 2011, effettuata da Movimprese, la banca dati di Infocamere, che fornisce alle Camere di Commercio numeri e statistiche relative alle movimentazioni delle aziende a cadenza trimestrale. Le imprese registrate al 30/6/2011 sono risultate complessivamente 45.009, delle quali 40.597 attive. Le imprese attive hanno fatto rilevare una situazione di stabilità, rispetto all’analogo periodo 2010, pari a -0,1% per la provincia, a +0,1% per la regione e a un tasso nullo per l’Italia.

SITUAZIONE STABILE NEL COMMERCIALE - Considerando i settori più significativi per numerosità delle imprese attive, si nota una situazione stabile nel commercio (+0,1%) che costituisce il 27,1% delle imprese attive (al netto dell’agricoltura), e nelle costruzioni (tasso 0) che rappresentano il 20,8%. In crescita le imprese del settore “Alloggio e ristorazione” (+0,9%), con incidenza dell’8,3% sul totale e del comparto “attività immobiliari” (+2,5%) che incidono per il 7,9%.

SETTORE MANIFATTURIERO - Continuano invece le difficoltà per il settore manifatturiero, seppur in misura minore rispetto al trimestre precedente, con una flessione dello 0,6% (l’incidenza è del 12,4%), e per i “trasporti e magazzinaggio” (-1,5%, incidenza del 5,1%). Nell’area dei servizi si possono individuare due raggruppamenti principali, secondo la classificazione ISTAT ATECO 2007 che, rispetto alla precedente nomenclatura, individua nuovi settori dando maggior rilievo ai servizi avanzati alle imprese, ai servizi alla persona e alle varie attività professionali e creative.

SETTORE AGRICOLO IN CALO - Il primo gruppo, quello delle “attività professionali, scientifiche e tecniche” (attività legali, di contabilità e di progettazione), rispetto al secondo trimestre 2010, registra un aumento del 3,7% (incidenza del 3,8%). Il secondo, definito “Altre attività di servizi” (comprendente specialmente servizi alla persona, quali lavanderie e parrucchieri), evidenzia una crescita dell’1,7% (incidenza del 5,4%). Prosegue il calo delle imprese del settore agricolo con un tasso del -2,2% rispetto al secondo trimestre 2010; analoga la riduzione sia a livello regionale che nazionale (-2,1%).

CRESCONO LE SOCIETA' DI CAPITALI - Riguardo alla forma giuridica, esclusa l’agricoltura, si nota la crescita delle società di capitali (+2,3%) che rappresentano il 17,6% delle imprese non agricole; l’incidenza provinciale resta comunque inferiore a quella dell’Emilia-Romagna (21,4%) e dell’Italia (21,1%). Risulta interessante notare che la crescita provinciale di questa forma giuridica nel trimestre corrente ha eguagliato quella regionale ed è di poco inferiore a quella nazionale (+2,9%).

334 ISCRIZIONI NEL TRIMESTE - Sono cresciute dello 0,4% le ditte individuali, che rappresentano il 55,1% delle imprese non agricole della provincia, a fronte di un valore pari al 54,3% per l’Emilia-Romagna e al 57,2% per l’Italia. Le società di persone, pari al 24,8% del totale provinciale, sono invece diminuite dello 0,5%. Esaminando infine il comparto artigiano, si rileva che il numero totale delle imprese artigiane della provincia, al 30/6/2011 è pari a 13.741, di cui 13.731 attive. Le nuove iscrizioni nel trimestre sono state 334 e le cessazioni 208, con un saldo positivo di +126 unità.

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