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Economia

I numeri dell'economia: "La Romagna si conferma una realtà imprenditoriale intraprendente"

Il principale mercato di destinazione per le imprese del territorio Romagna è l’Unione Europea, verso la quale sono indirizzate più della metà delle esportazioni

È on line il fascicolo "I numeri dell’economia 2018" con gli indicatori economico-statistici della Romagna – Forlì-Cesena e Rimini, pubblicazione curata dalla Camera di commercio della Romagna – Forlì-Cesena e Rimini che fornisce un sintetico quadro strutturale del territorio Romagna. Si tratta di un ulteriore strumento che si inserisce nell’offerta dell’informazione economica a naturale completamento del Rapporto sull’Economia 2018. La pubblicazione costituisce un’importante fonte di dati riguardanti il territorio nei suoi diversi aspetti; i confronti puntuali, sui singoli temi e indicatori, con le altre province della regione, con il dato regionale e nazionale, consentono di valutare il posizionamento del territorio in un’ottica di benchmarking.

La circoscrizione territoriale della Camera della Romagna ha una superficie di oltre 3.240 chilometri quadrati, 55 realtà Comunali, più di 733 mila abitanti, quasi 100 mila localizzazioni registrate e un valore aggiunto totale di circa 21 miliardi di euro. "Ci tengo a sottolineare che il confronto sistematico dei dati socio economici del Territorio è un’attività di grande importanza, in quando permette di fare comparazioni con le realtà più vicine e con il contesto nazionale - dichiara Alberto Zambianchi, presidente della Camera di commercio della Romagna -. Tutto ciò consente anche di effettuare le giuste valutazione per una migliore e più efficace programmazione degli interventi e delle azioni più utili a favorire lo sviluppo. I numeri presentati, in particolare, delineano e confermano una realtà imprenditoriale articolata e intraprendente, caratterizzata da importanti specializzazioni e filiere sulle quali è possibile anche sviluppare nuove progettualità specifiche: un mix produttivo composito, nel quale alla rilevanza di un solido posizionamento nel settore primario - agricoltura e pesca -  e secondario - manifattura - si affiancano il ruolo di grande rilievo del terziario tradizionale – commercio e turismo - e quello sempre più promettente del terziario avanzato e dei “grandi servizi” - cultura, università e sanità".

I principali ambiti di osservazione

Demografia - Nel 2018 il territorio Romagna (province di Forlì-Cesena e di Rimini) fa rilevare una variazione positiva della popolazione residente (+0,29%) maggiore del dato della regione (+0,15%) e in controtendenza rispetto a quello osservato per l’Italia (-0,21%). Il tasso migratorio netto (7,6), che sintetizza l’attrattività dell’aggregato territoriale, è superiore sia a quello regionale (7,1) che a quello nazionale (2,6). L’incidenza degli stranieri residenti sulla popolazione totale è pari al 11,1%, dato inferiore alla media regionale (12,3%) ma superiore al dato nazionale (8,7%). L’indice di vecchiaia risulta in aumento rispetto il periodo precedente: nell’aggregato Romagna (178,8%) rimane tuttavia più contenuto di quello medio regionale (182,6%) ma superiore a quello nazionale (173,1%). L’indice di dipendenza o carico sociale (58,4%) è inferiore alla media regionale (58,9%) e superiore a quello nazionale (56,3%).

Ricchezza - In base alle stime dell’Istituto Tagliacarne, il valore aggiunto (a prezzi base e correnti) del territorio della Romagna (Forlì-Cesena e Rimini) nel 2018 è pari a circa 20,8 miliardi di euro, con una crescita pari al +2,3% rispetto al dato del 2017 (Emilia-Romagna +2,0%, Italia +1,7%). Il 45,1% del valore aggiunto totale è creato dal settore dei servizi, il 28,3% dal commercio-trasporti e turismo, il 19,3% dall’industria, il 5,0% dalle costruzioni e il 2,4% dall’agricoltura. Il valore aggiunto del territorio Romagna costituisce il 14,5% di quello regionale. Il valore aggiunto procapite del 2018 (28.427 euro) è inferiore a quello medio regionale (32.274) ma superiore a quello nazionale (26.034). Gli indicatori del credito rilevano 66 sportelli ogni 100 mila abitanti (60 a livello regionale e 42 a livello nazionale). Il rapporto prestiti e depositi (105,7%) è leggermente superiore alla media regionale (103,7%) e inferiore a quella nazionale (113,1%). Superiore al data regionale e nazionale il livello delle sofferenze rapportate ai prestiti totali (7,5%).

Lavoro - I dati relativi al mercato del lavoro evidenziano un tasso di occupazione per la popolazione tra 15 e 64 anni (68,3%), lievemente inferiore a quello regionale (69,6%) ma superiore a quello nazionale (58,5%). Il tasso di disoccupazione (15 anni e più) che risulta pari al 6,4%, è superiore a quello regionale (5,9%) ma decisamente più contenuto di quello medio nazionale (10,6%).

Scambi con l’estero - Le esportazioni del territorio Romagna nel 2018 rappresentano il 29,9% del valore aggiunto totale a prezzi base e correnti, dato inferiore a quello regionale (44,1%) e in linea con quello nazionale (29,4%). Il valore degli scambi internazionali (somma tra importazioni ed esportazioni) è pari al 43,6% della ricchezza generata nel territorio (69,4% in Emilia-Romagna e 56,4% in Italia). Nel 2018 le esportazioni del territorio Romagna sono state pari a 6,2 miliardi di euro correnti (il 9,8% del totale regionale). I “Macchinari e apparecchi n.c.a.” costituiscono oltre un quinto (il 20,5%) delle esportazioni totali del territorio Romagna; seguono i “Prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori” (19,5%), i prodotti delle “altre attività manifatturiere” (10,9%), quelli in metalli (10,8%), gli alimentari (7,5%) e i mezzi di trasporto (6,9%).

Il principale mercato di destinazione per le imprese del territorio Romagna è l’Unione Europea, verso la quale sono indirizzate più della metà delle esportazioni a valore (il 58,5% del totale). I principali Paesi di destinazione delle esportazioni sono: Francia (11,2%), Germania (10,2%), Stati Uniti (8,8%), Regno Unito (7,1%) e Spagna (4,2%). Le esportazioni nette (saldo commerciale) sono pari al 16,1% del valore aggiunto per il territorio Romagna, lievemente inferiore al dato regionale (18,8%) ma ampiamente superiore alla media nazionale (2,5%).

Imprenditorialità e struttura produttiva - Limprenditorialità si presenta maggiormente diffusa (97 imprese ogni 1.000 abitanti) rispetto alla regione (90) e all’Italia (85). Con 71.255 imprese attive al 31/12/2018, la Romagna rappresenta il 17,7% del totale delle imprese regionali attive. La dimensione media delle imprese attive (4,0 addetti per impresa) è in linea con la media regionale (4,2) e superiore al dato nazionale (3,7). Il 21,2% delle imprese dell’aggregato Romagna è classificato come “femminile” (Emilia-Romagna 21,1%, Italia 22,6%). Le imprese classificate come “straniere” sono il 10,7% del totale (Emilia-Romagna 11,9%, Italia 10,4%). L’incidenza delle imprese “giovanili” sul totale delle imprese attive è pari al 7,1% (Emilia-Romagna 7,5%, Italia 9,7%). Le società di capitale costituiscono il 18,6% del totale delle imprese attive, le società di persone il 23,5%, le ditte individuali il 55,6% e le “altre forme giuridiche” il 2,3%.

I principali settori di attività economica del territorio Romagna (Forlì-Cesena e Rimini), per numero di imprese attive, sono commercio (ingrosso e dettaglio), che pesa per il 23,9% del totale delle imprese attive, incidenza superiore al dato regionale (22,5%) ma inferiore a quella nazionale (26,9%). In particolare, le imprese del commercio al dettaglio sono 9.188 (il 12,9% del totale delle imprese attive), con un’incidenza superiore al dato regionale (11,1%) e inferiore alla media nazionale (15,2%); ostruzioni (14,6%), la cui incidenza è in linea con il dato nazionale (14,3%) e inferiore al dato regionale (16,2%); agricoltura e pesca, con incidenza pari al 12,7% (Emilia-Romagna 14,1% e Italia 14,4%); e servizi di alloggio e ristorazione (10,5%), incidenza superiore al dato regionale e nazionale (rispettivamente pari al 7,5% e al 7,6%). Il 55,8% delle imprese emiliano-romagnole attive nel settore “Alloggio” ha sede nell’aggregato Romagna (a Forlì-Cesena sono l'11,0% e a Rimini il 44,9%). L’offerta ricettiva rilevabile nel 2018 consiste di 5.681 strutture (alberghiere e non) per quasi 237 mila posti letto (pari al 51,3% dell’offerta ricettiva della regione).

Complessivamente nel territorio Romagna sono stati registrati oltre 4,8 milioni di arrivi con una presenza media di 4,5 giorni, dato superiore a quello regionale (3,5) e nazionale (3,3), per un totale di circa 21,7 milioni di presenze; attività manifatturiere (8,7% del totale, Emilia-Romagna 10,7%, Italia 9,4%). I comparti principali sono: fabbricazione di prodotti in metallo (per il 18,2% del totale delle imprese attive nel manifatturiero), abbigliamento e accessori (16,4%), legno e mobili (13,5%) e industria alimentare (11,2%); attività immobiliari (7,7% del totale), Emilia-Romagna 6,6%, Italia 4,9%; servizi alle imprese (6,4%), incidenza inferiore al dato regionale e nazionale (entrambi 7,1%); trasporti (3,3%), incidenza in linea con la media regionale (3,4%) e superiore a quella nazionale (2,9%); e servizi finanziari (2,0%), incidenza inferiore al dato regionale (2,2%) e nazionale (2,3%). In termini di numerosità relativa, assumono particolare rilievo le imprese artigiane attive (21.631), pari al 30,4% del totale (a fronte del 31,5% regionale e del 25,2% nazionale). Rilevante anche la realtà delle imprese cooperative che ammontano a 815 (1,1% del totale, Emilia-Romagna 1,2%, Italia 1,6%). Significativa per la creazione del valore economico e dei valori sociali è la presenza e l’attività delle organizzazioni non profit: l’ultimo Censimento ISTAT del 2011 ne ha individuate 4.470 (il 17,8% del totale regionale), con 11.527 addetti e più di 64 mila volontari.

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