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Imprese, Confartigianato: "Troppe tasse locali, in media sugli 11mila euro"

"La situazione messa a nudo da Confartigianato impone scelte immediate - affermano Ruffilli, Fantozzi e Grassi -. Ridurre la pressione fiscale è la priorità per i piccoli imprenditori. Tra tasse locali e prelievo dello Stato centrale paghiamo troppo e in modo troppo complicato"

"Tasse locali sempre più pesanti tra Imu, Tasi, Irap, addizionali regionale e comunale Irpef". E' quanto osserva il Gruppo di Presidenza Confartigianato cesenate formato da Stefano Ruffilli, Lorena Fantozzi e Marcello Grassi, evidenziando che "i più tartassati sono i piccoli imprenditori soprattutto a causa dell'aumento della pressione fiscale sugli immobili produttivi. Nel 2014, per questi cinque tributi, una piccola impresa ha versato mediamente  nelle casse delle amministrazioni locali 10.248 euro. Una somma che però lievita fino a 11.164 euro per effetto dell'indeducibilità dell'Imu dalla base
imponibile Irap".

"La situazione messa a nudo da Confartigianato impone scelte immediate - affermano Ruffilli, Fantozzi e Grassi -. Ridurre la pressione fiscale è la priorità per i piccoli imprenditori. Tra tasse locali e prelievo dello Stato centrale paghiamo troppo e in modo troppo complicato. Così non si aiuta la ripresa! Confartigianato continua a chiedere una riforma che riduca la pressione fiscale che grava sulle piccole imprese, quelle che meno beneficiano della riduzione dell'Irap. Va ridotta la tassazione sugli immobili produttivi (capannoni, laboratori, macchinari, attrezzature) che non possono essere considerati alla stregua delle seconde case. e va abolito il groviglio Imu-Tasi-Tari, che come nel gioco delle tre carte vede sempre vincente il banco".

"Dal Governo ci attendiamo che realizzi quanto ha promesso a fine giugno - aggiungono -. Attuare nella legge di Bilancio i decreti della delega fiscale rimasti in sospeso. Riguardano la determinazione dei redditi delle imprese in contabilità semplificata secondo il criterio di cassa e non di competenza. Così che le tasse si paghino sulle fatture incassate e non su quelle emesse come succede oggi. Inoltre chiediamo l'introduzione dell'Iri, la nuova imposta sul reddito di impresa che consentirebbe anche alle piccole imprese di avere una aliquota come quella Ires al 27,5% e non quella progressiva Irpef. Altra richiesta è la definizione del nuovo regime forfetario. Anche agli enti locali e ai Comuni, in vista dei bilanci 2016 chiediamo l'alleggerimento della pressione fiscale".

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