rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

I big dell'economia: "Cesena ha grandi opportunità. Ecco come creare sviluppo e lavoro"

Hanno preso la parola quelli che l'economia a Cesena la fanno girare tutti i giorni con le loro imprese che ormai sono colossi nazionali se non mondiali. Tutti hanno raccontato aneddoti e vicende aziendali esemplari, casi di scuola su cui riflettere

I “big” dell'economia cesenate si incontrano per fare il punto sull'economia cesenate, un'economia che – spiegano all'unisono – è tra mille difficoltà, ma ha anche grandi opportunità di sviluppo e di creare occupazione. Insomma, un punto della situazione all'insegna dell'ottimismo, quello che si è discusso nella mattina di venerdì alla Biblioteca Malatestiana nell'incontro “La città per le imprese”, alla presenza di tutti gli attori dell'economia locale.

Più che l' “economia parlata” hanno preso la parola quelli che l'economia a Cesena la fanno girare tutti i giorni con le loro imprese che ormai sono colossi nazionali se non mondiali. Tutti hanno raccontato aneddoti e vicende aziendali esemplari, casi di scuola su cui riflettere per ridare smalto alle imprese cesenati.

Per esempio spiega Bruno Piraccini (Orogel): “Avevamo la possibilità di fornire su larga scala McDonalds per la produzione di cipolla. Ce ne richiedevano, con requisiti specifici, un quantitativo tale da soddisfare le loro necessità a livello nazionale. Poi ci hanno chiesto di coprire tutto il fabbisogno europeo, ma non saremmo stati in grado di soddisfare la richiesta se non ampliando i nostri impianti”. Tuttavia, fare queste modifiche – spiega Piraccini – significa trovarsi di fronte una burocrazia tentacolare e lenta, e alla fine “vengono avviate imprese in Spagna”. Questo per dire che “nell'agro-alimentare la competizione non è solo tra imprese, ma tra aree del Paese e aree del mondo”. Queste sono le sfide a cui far fronte, ma “abbiamo tante opportunità per crescere e creare occupazione”.

La città per le imprese, il convegno (Foto Davide Sapone)

Anche per Nerio Alessandri, patron della Technogym, i problemi di Cesena sono i problemi del sistema italiano: “E' fondamentale che tutto il nostro territorio si senta sulla stessa barca”. Alessandri, la cui impresa è ormai leader mondiale nella produzione di attrezzi per la palestra e il benessere fisico, spiega le difficoltà dell'inizio: “Operiamo nel mercato di un prodotto che in tutto il mondo per definizione è americano. Anzi molti ci credevano americani, mentre ora mettiamo il marchio Made in Italy”, dopo i successi imprenditoriali. Technogym negli ultimi anni ha investito 200 milioni di euro nell'innovazione, senza contare il Technogym Village, “che oggi – spiega Alessandri – è un luogo di cultura sul wellness, un campus a cui accedono 20.000 persone all'anno”. Quindi, conclude: “Il nostro territorio ha straordinarie opportunità, ma anche difficoltà enormi. Tutta l'Italia merita di più di quanto ci vogliono far credere i nostri politici”.

Ed, infine, per parlare di big, non poteva mancare Davide Trevisani, che ha raccontato gli ultimi anni della Trevi, colosso mondiale delle perforazioni e delle grandi opere. Anni che non sono stati facili: “La crisi economica, essendo una crisi finanziaria, ha bloccato i grandi investimenti: lo stabilimento di Cesena si è ritrovato in poco tempo col 50% del lavoro in meno”. Per Trevisani, tuttavia, si è cercato di lavorare sul recupero, “e ad ora abbiamo recuperato solo il 60% di quello che si faceva prima della crisi”. L'aumento di capitale è ora il passaggio più delicato. Su questo commenta Trevisani: “E' un passo importante, si perde parte della proprietà, ma come famiglia non abbiamo avuto dubbi che quello fosse il passo da compiere per rilanciarsi”. Il consiglio per Cesena è “recupere il vecchio patrimonio edilizio e trasformare: ci sono le risorse di Cassa Depositi e Prestiti, la ripresa si accelera con interventi keynesiani, le risorse ci sono”. Nel convegno hanno preso la parola anche Flavio Amadori (Amadori) e Ilenio Bastoni (Aprofruit), anche loro rimarcando le grandi opportunità di crescita per Cesena. Ma se gli imprenditori rispondono "presente", spiegano tutti quanti, è anche un sistema economico cittadino che deve andare dietro e che deve agevolare investimenti e innovazione.

Amadori ha in programma un piano di interventi da 200 milioni di euro per i prossimi cinque anni, di cui il 70% sul cesenate. E al pubblico chiede di "accelerare i tempi per i permessi per le costruzioni", quattro anni sono troppi. "Da parte dell'amministrazione c'e' buona volonta', ma i problemi sono piu' generali". Comunque, ammette, "anche noi imprenditori dobbiamo fare piu' gioco di squadra". Bastoni di Apofruit sottolinea la necessita' di "creare redditivita' per tutta la filiera",

Il convegno ha visto la presenza di molti altri relatori. Diversi i focus che sono stati trattati: il sistema bancario e le possibilità di accesso al credito con Adriano Gentili (Cassa di Risparmio di Cesena), Giancarlo Petrini (Banca di Cesena) e Massimo Versari (Banca Popolare dell'Emilia-Romagna), quindi una tavola rotonda sulle piccole e medie imprese con una discussione tra Piergiorgio Matassoni (Cna), Graziano Gozi (Confesercenti), Giampiero Placuzzi (Confartigianato), Augusto Patrignani (Confcommercio), Maddalena Forlivesi (Unindustria), Filippo Tramonti (Coldiretti), Stefano Lazzarini (Agrinsieme), Primo Casadei (Copagri). Si è concluso con la testimonianze di alcuni piccoli imprenditori cesenati e con l'intervento del sindaco Paolo Lucchi.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

I big dell'economia: "Cesena ha grandi opportunità. Ecco come creare sviluppo e lavoro"

CesenaToday è in caricamento