rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Finanziato dall'Europa un progetto sperimentale di Trevi contro l'insabbiamento dei porti

Il progetto consiste nella verifica su scala industriale di una tecnologia innovativa e sostenibile per la gestione dei fondali degli imbocchi dei porti soggetti ad insabbiamento

Al Porto di Cervia partiranno a breve le attività sperimentali per lo sviluppo di tecnologie innovative contro l’insabbiamento dei porti.  Il progetto, possibile grazie ai finanziamenti europei Life 2015 per i progetti ambientali, vede protagonisti Trevi Spa, Comune di Cervia,  Università di Bologna e ICOMIA. Si chiama “Marina Plan Plus” , ‘innovativo progetto contro l’insabbiamento dei porti. Cofinanziato da EASME (Agenzia Europea per le piccole e medie imprese), il Marina Plan Plus è uno dei 15 progetti europei, fra i centinaia presentati da tutti i paesi europei, che nel 2016 ha ricevuto il finanziamento nel settore “Water”.  

Trevi Spa, azienda leader mondiale nell’ingegneria del sottosuolo, è il coordinatore del gruppo di ricerca che racchiude anche l’Università di Bologna, il Comune di Cervia e ICOMIA (International Council of Marine Industry Association). Il progetto ha ricevuto da EASME un finanziamento di circa 1,5 milioni di euro, avrà una durata complessiva di 39 mesi e terminerà il 31 Dicembre 2019.

Il progetto consiste nella verifica su scala industriale di una tecnologia innovativa e sostenibile per la gestione dei fondali degli imbocchi dei porti soggetti ad insabbiamento. Tale tecnologia potrebbe rivoluzionare le modalità di gestione dei porti rendendo quasi inutili le operazioni di dragaggio manutentivo. Infatti, l’attrezzatura evita la sedimentazione dei solidi in corrispondenza dell'imboccatura del porto mediante l'installazione di elementi sommersi appoggiati e fissati al fondale, chiamati "eiettori". Tali dispositivi, opportunamente flussati con acqua in pressione, sono capaci di aspirare la miscela solido/liquido presente nell'intorno e allontanarla, tramite tubazione, in un'area dove non sia ostacolo per la navigazione, mantenendo quindi sempre costante la quota del fondale. Se la tecnologia di dimostrerà affidabile e sostenibile, la sua applicazione permetterà di ridurre o eliminare i dragaggi manutentivi, garantendo l’accesso al porto per tutto l’anno. Ciò si tradurrà in una notevole riduzione dell’impatto sull’ambiente e dei costi di gestione del porto, nell’incremento della sicurezza delle operazioni e quindi della sua ricettività.

L’obiettivo principale del gruppo di lavoro è quindi quello di incrementare la fruibilità del porto di Cervia grazie al mantenimento della quota del fondale dell’imboccatura alla profondità ottimale per il transito dei mezzi in ingresso e in uscita. Per fare questo sono previste diverse attività che, partendo da test di laboratorio, batimetrie e analisi dei sedimenti permetteranno tra un anno circa l’installazione dell’impianto sperimentale di mantenimento della quota del fondale in corrispondenza dell’imboccatura del porto. Grazie alle caratteristiche e alle dimensioni dell’impianto sperimentale che sarà montato, esso non avrà alcun impatto sui transiti attraverso la bocca di porto, nonché sulle attività sui moli.

Infine, la presenza di ICOMIA (Associazione che racchiude i rappresentanti delle industrie marittime a livello mondiale) nel gruppo di lavoro permetterà di replicare la tecnologia in altri porti di Europa e del Mondo, rendendo Cervia un primo esempio di porto che ha investito in tecnologie innovative e ad elevato contenuto scientifico, applicate alla gestione della portualità.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Finanziato dall'Europa un progetto sperimentale di Trevi contro l'insabbiamento dei porti

CesenaToday è in caricamento