rotate-mobile
Economia

Brusca frenata nel rinnovo dei contratti dei lavoratori agricoli

Brusca frenata sulle trattative dei contratti provinciali dei lavoratori agricoli che tra il Forlivese e il Cesenate coinvolgono diverse migliaia di lavoratori stagionali e a tempo indeterminato

Brusca frenata sulle trattative dei contratti provinciali dei lavoratori agricoli che tra il Forlivese e il Cesenate coinvolgono diverse migliaia di lavoratori stagionali e a tempo indeterminato. Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil Emilia Romagna hanno espresso forte preoccupazione “per il rallentamento che hanno subito le trattative su tutti i tavoli provinciali, con gravi ricadute di perdita del potere di acquisto delle retribuzioni di migliaia di  lavoratori agricoli interessati”.

“Va infatti considerato che per gli operai agricoli i contratti provinciali determinano gli aumenti salariali del secondo biennio (2012/2013) successivo agli aumenti derivati da quelli fissati per il primo biennio (2010/2011) dal Contratto Nazionale, assolvendo quindi a una funzione determinante ai fini della difesa del potere di acquisto – si legge in una nota dei sindacati -. Sono dunque già nove mesi che i lavoratori non hanno copertura rispetto a una inflazione attestata al 3% su base annua, e con alle spalle un rinnovo nazionale per il biennio 2010/2011 sul quale è stata maturata una ulteriore perdita del potere di acquisto dell’1,6% riferita al 2011 che è compito dei contratti provinciali recuperare”.

Le Segreterie Regionali “sottolineano la necessità che nei prossimi incontri, programmati da metà settembre venga un segnale chiaro dalle controparti (Confagricoltura, Coldiretti e  Confederazione Italiana Agricoltori) della volontà di raggiungere, nelle prossime settimane, le intese necessarie a rinnovare i contratti, evitando di innescare uno stato di tensione nelle relazioni sindacali che si ripercuoterebbe inevitabilmente sull’insieme dei rapporti anche a livello regionale, compromettendo la coesione necessaria ad affrontare una situazione difficile, resa più pesante dalle calamità che hanno colpito la Regione (dal sisma alla siccità). Eventi eccezionali richiedono responsabilità di tutti, per una rapida ripresa e per tornare alla normalità che per le parti sociali vuol dire normali relazioni sindacali - industriali con rispetto delle scadenze e conseguente rinnovo dei contratti di lavoro”.

Per i sindacati “non sarebbe infatti accettabile che mentre si produce uno sforzo di coesione per meglio utilizzare le risorse pubbliche da destinare alla ricostruzione e ad affrontare le emergenze, (risorse che va sempre ricordato provengono in larga parte dai sacrifici imposti in questi mesi soprattutto ai lavoratori dipendenti per risanare il bilancio pubblico) prevalesse la tentazione di strumentalizzare le difficoltà per negare il rinnovo dei contratti provinciali”.

“E’ dunque necessario che si abbandoni, ove ci fosse, questa tentazione, determinando calendari serrati volti a chiudere in fretta i rinnovi, da un lato manifestando con proposte adeguate, a tutela anche della stessa impresa, la volontà di tutelare la professionalità dei lavoratori, la bilateralità contrattuale e la salvaguardaia del potere di acquisto delle retribuzioni e dall’altro lasciando cadere quelle proposte pregiudiziali che, non avendo fondamento nei rimandi del CCNL o avendo motivazioni spiccatamente ideologiche, risultano solo funzionali a mantenere il blocco della contrattazione”, concludono Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil Emilia Romagna.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Brusca frenata nel rinnovo dei contratti dei lavoratori agricoli

CesenaToday è in caricamento