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Edison Start, il concorso per le nuove idee fa tappa in Romagna

In palio 300.000 euro per i tre progetti più innovativi nell’energia, sviluppo sociale e smart communities. Il premio è rivolto ai giovani talenti, alle start up e alle piccole imprese.

In palio 300.000 euro per i tre progetti più innovativi nell’energia, sviluppo sociale e smart communities. Il premio è rivolto ai giovani talenti, alle start up e alle piccole imprese. I progetti e gli sviluppi su www.edisonstart.it.

Edison metterà a disposizione dei 30 finalisti le competenze manageriali per trasformare le idee in progetti d’impresa sostenibili.

Oltre 100 i progetti già arrivati da tutto il territorio nazionale di cui sette dalla Regione Emilia Romagna.

Bologna, 6 febbraio 2014 – Prosegue e fa tappa in Emilia Romagna il cammino di Edison Start, il Premio per i progetti più innovativi nel campo dell’energia, sviluppo sociale e smart communities.

Promosso e sostenuto da Edison in occasione dell’Anniversario dei suoi 130 Anni, il premio Edison Start mette in palio 300mila euro per tre progetti nell’ambito dell’energia: soluzioni e tecnologie innovative per risparmiare le risorse energetiche, consumare meglio e meno, garantire l’accesso all’energia a un numero crescente di persone in modo sostenibile, sia dal punto di vista ambientale che economico; sviluppo sociale: progetti e iniziative, anche di carattere culturale, che attivino opportunità di sviluppo imprenditoriale, che siano economicamente sostenibili e che abbiano un impatto sociale in termini di inclusione, partecipazione e cooperazione; e smart communities: progetti per il miglioramento della qualità della vita domestica e della comunità cui si appartiene come, per esempio, la gestione dei rifiuti, la mobilità, l’architettura sostenibile e la domotica.

Al momento sono 7 i progetti targati Emilia Romagna su oltre 100 già raccolti dall’avvio del progetto.

«Il premio nasce dal nostro desiderio di valorizzare i nuovi progetti capaci di creare valore favorendo il cambiamento, la competitività, lo sviluppo di un futuro sostenibile – spiega Andrea Prandi, Direttore relazioni esterne e comunicazione di Edison. Non siamo i primi a lanciare un premio in favore dell’innovazione, ma lo facciamo in modo diverso dagli altri. Innanzitutto non siamo incubatori, non abbiamo interesse a finanziare decine di aziende. Selezioneremo 30 progetti finalisti, con 3 vincitori”.


“A tutti questi progetti trasferiremo le competenze aziendali attraverso il coinvolgimento diretto dei manager Edison, di rappresentanti di Assolombarda, dell’Università Bocconi e del Politecnico di Milano, con l’obiettivo di passare dalle idee al business. – continua Prandi -   “I vincitori saranno quelle realtà che oltre all’idea sapranno realizzare un business-plan credibile e ne dimostreranno fattibilità, sostenibilità economica, sociale e ambientale, nonché replicabilità del progetto e ricadute positive per tutta la collettività.”

Le sette idee arrivate fino ad oggi dall’Emilia Romagna sono: per la categoria energia Un bastone per fare energia (Bologna), Tortellino HPC (Bologna) e Microfotovoltaico (Forlì-Cesena);  per la categoria Sviluppo sociale  e culturale Ex-Tempore (Modena), My single family (Ravenna) e La cultura in condominio (Bologna) e, per la categoria Smart Communities, Neuron Guard (Modena)*.

Il bando è aperto a team di persone fisiche (studenti e non), start up, micro e piccole imprese e organizzazioni non profit che svolgono la propria attività da almeno 2 anni. I principali criteri di valutazione dei progetti sono: innovazione, utilità rispetto al bisogno cui intendono rispondere, fattibilità, sostenibilità economica, sociale e ambientale, replicabilità e ricadute positive che il progetto è in grado di generare per la collettività.

Edison non solo sosterrà economicamente i progetti vincitori, ma metterà a disposizione dei 30 finalisti un’attività di supporto e di consulenza da parte di un team di esperti della società e partner quali università e istituzioni per trasformare le idee in progetti d’impresa sostenibili.

I candidati possono presentare il proprio progetto sulla piattaforma web www.edisonstart.it e seguire le diverse fasi del concorso che proclamerà i vincitori il 15 ottobre 2014.

Edison Start è anche una community sul web dove tutti i progetti caricati sulla piattaforma (www.edisonstart.it) possono essere condivisi, valutati e arricchiti dalla rete insieme al comitato Edison. La piattaforma  è una vera e propria vetrina virtuale per attrarre potenziali soci sviluppatori quali enti, aziende e istituzioni che potranno liberamente consultare i progetti e le iniziative presenti. Una funzione di geolocalizzazione dei progetti sul territorio permette di creare la geografia dell’innovazione in Italia con l’obiettivo di amplificare le potenzialità di sviluppo e sinergie tra le iniziative.

Per il lancio di Edison Start in Emilia Romagna, Edison ha incontrato oggi gli Associati di Unindustria Bologna alla presenza di Massimo Cavazza, Vice Presidente Nazionale Piccola Industria di Confindustria, e ha organizzato presso il Museo MamBo di Bologna un BarCamp, cioè uno spazio i cui contenuti sono proposti dai partecipanti stessi.

Nel corso del BarCamp, moderato dal giornalista Luca De Biase,  i temi del bando sono stati approfonditi con le relazioni di Michele Vianello, smart communities strategist, Flaviano Zandonai, esperto di innovazione social. Ai tutor Edison il compito di rispondere alle richieste di consulenza di oltre 20 giovani startupper 9 dei quali hanno anche illustrato la loro idea progetto al barcamp.


*La scheda di ogni singolo progetto completa di descrizione, obiettivi e destinatari, punti di forza e risultati attesi è consultabile su edisonstart.it.

La presenza in Emilia Romagna e la storia di Edison

In Emilia Romagna Edison opera attraverso due centrali termoelettriche a San Quirico Trecasali e a Sarmato e un impianto eolico a San Benedetto Val di Sambro. Attraverso Edison Stoccaggio, la società del gruppo Edison dedicata allo stoccaggio e al trasporto di gas naturale, gestisce l'impianto di stoccaggio di San Potito e Cotignola.

Attiva dal 1883, Edison è la società energetica più antica di Europa. Fondata dall’ingegner Giuseppe Colombo ha contribuito allo sviluppo del tessuto industriale del nostro Paese portando l’energia elettrica per la prima volta in Europa continentale: un’innovazione straordinaria che ha cambiato la vita degli italiani.

Da 130 anni Edison investe nel progresso del Paese e con Edison Start valorizza i progetti che favoriscono il cambiamento, la competitività e lo sviluppo di un futuro sostenibile riprendendo lo stesso carattere pionieristico e approccio imprenditoriale che hanno guidato l’azione di Giuseppe Colombo, fondatore della Edison. E’ stato Colombo che, dopo aver coinvolto un gruppo di banchieri e imprenditori, ha acquistato il vecchio teatro di Santa Radegonda a Milano, situato a pochi passi dal Duomo, e vi ha realizzato la prima centrale termoelettrica dell’Europa Continentale, contemporanea a quelle di Londra e New York. La centrale di Santa Radegonda illuminò con luce elettrica per la prima volta nella storia il teatro La Scala la notte di Santo Stefano nel 1883. Da quella memorabile notte parte l’elettrificazione del Paese e il suo sviluppo industriale grazie a Edison che già nel 1898 mette in funzione la centrale idroelettrica Bertini sul fiume Adda (a quel tempo la seconda più grande al mondo) e successivamente Esterle (1914) e Semenza (1920). Lo sviluppo del fabbisogno elettrico nel Nord Italia che si va industrializzando è impetuoso e da quel momento l’Italia inizia a crescere e a recuperare la distanza con dalle altre grandi potenze industriali d’Europa e Stati Uniti di America. Per oltre un quarantennio, dal 1910 al 1950-60, il fabbisogno elettrico nazionale è assicurato quasi totalmente dalle centrali idroelettriche, tanto al Nord (dove lo sfruttamento delle risorse idriche alpine fu realizzato su vasta scala) quanto al Centro-Sud (con l’ottimizzazione delle più limitate risorse idriche degli Appennini e dei principali corsi fluviali).

Tale apporto comincia a flettere solo a partire dai primi anni ‘50 a seguito dell’ormai quasi completo sfruttamento dei corsi d’acqua (specie nel Centro-Sud) e a fronte di una sostenuta crescita della domanda indotta dal boom economico del Secondo Dopoguerra. Per poter sostenere la domanda energetica dell’industria italiana e della nascente società dei consumi, con l’ingresso nelle case degli elettrodomestici, iniziano i primi investimenti in centrali termoelettriche.  Da questo momento il peso del settore idroelettrico sulla produzione complessiva di energia diminuisce, mentre la crescente domanda di energia elettrica viene sempre più soddisfatta dalle centrali termiche di nuova costruzione. E’ però solo a partire dal 1992 che con la messa in marcia della centrale Edison di Marghera Levante si assiste a un vero salto tecnologico nella produzione termoelettrica con l’introduzione del primo impianto a ciclo combinato a gas (CCGT: Combined Cycle Gas Turbine). Si tratta di una tecnologia ad alta efficienza (circa il 15% in più rispetto agli impianti tradizionali) e con un impatto ambientale ridotto.

Fra il 2002 e il 2007 Edison realizza in Italia il più significativo programma di ampliamento della capacità produttiva mai realizzato in Europa, con circa 8.000 MW di nuova capacità installata e contribuisce in questo modo al rinnovamento sostanziale del parco generativo nazionale. Negli stessi anni Edison promuove un’altra importante infrastruttura del sistema energetico nazionale: il rigassificatore di Rovigo, il primo impianto off-shore al mondo. Operativo dal 2009, ha una capacità di rigassificazione di 8 miliardi di metri cubi di gas, pari a circa il 10% del fabbisogno nazionale. In entrambi i casi si tratta di opere fondamentali per la competitività del sistema Paese, in quanto permettono di usufruire di energia a costi competitivi e garantiscono la sicurezza del sistema grazie ad una diversificazione delle fonti di approvvigionamento.
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Oggi Edison, secondo operatore energetico in Italia, è attiva nella produzione e vendita di energia elettrica e idrocarburi, con una rilevante crescita all’estero, specialmente nelle attività E&P attraverso 58 concessioni e permessi esplorativi in Italia e 37 all’estero: Egitto, Norvegia, Croazia, Algeria, UK e le Isole Falkland.

Nel settore degli upstream, la società può contare su riserve di idrocarburi per 360 milioni di barili d’olio equivalente, comprese le riserve relative alla concessione di Abu Qir, in Egitto, di cui Edison ha acquisito la titolarità nel gennaio del 2009. Il portafoglio di approvvigionamento gas di Edison è invece pari a 15,8 miliardi di metri cubi grazie ai quali copre circa un quinto del fabbisogno totale italiano.

Nel settore elettrico Edison può contare su un parco di 47 centrali idroelettriche, 22 centrali termoelettriche, 32 campi eolici, 9 campi fotovoltaici e 1 impianto a biomasse per una potenza complessiva di 7.700 MW. Nel 2012 Edison ha prodotto 22,5 TWh coprendo una quota di mercato pari al 7,9%.

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