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Economia, la crisi continua a mordere sulle imprese della provincia

Poche nuove iscrizioni e saldo ancora positivo – ma in peggioramento rispetto ad analogo periodo 2011 - tra iscrizioni e cessazioni, per le imprese della provincia di Forlì-Cesena nel secondo trimestre 2012

Poche nuove iscrizioni e saldo ancora positivo – ma in peggioramento rispetto ad analogo periodo 2011 - tra iscrizioni e cessazioni, per le imprese della provincia di Forlì-Cesena nel secondo trimestre 2012: i dati relativi alla numerosità e alle dinamiche delle imprese, infatti, evidenziano complessivamente 631 iscrizioni a fronte di 512 cessazioni (al netto delle cancellazioni d’ufficio), con un saldo positivo pari a +119 unità.
Questo è quanto emerge dall’elaborazione effettuata da Movimprese, la banca dati di Infocamere, che fornisce alle Camere di Commercio numeri e statistiche relative alle movimentazioni delle aziende a cadenza trimestrale.

Rispetto al secondo trimestre del 2011 si è registrato un rilevante peggioramento del saldo: nel secondo trimestre 2011 questo ammontava a +258 unità, a fronte di +119 del secondo trimestre 2012.
Tale peggioramento è stato causato da una moderata diminuzione delle nuove iscrizioni, che sono scese dalle 659 del secondo trimestre 2011 alle 631 del secondo trimestre 2012, ma soprattutto da un aumento delle cessazioni, che sono salite da 401 a 512. Quest’ultimo dato mostra come, nonostante l’accenno al miglioramento rispetto al trimestre precedente, la situazione economica permane molto difficile per il sistema imprenditoriale provinciale.

I tassi di crescita relativi al trimestre, calcolati sulle imprese registrate al netto delle cancellazioni d’ufficio, comprendendo l’agricoltura, sono positivi per tutti i livelli territoriali: +0,27% in provincia, +0,55% in regione e +0,52% in Italia.
Le imprese registrate al 30/6/2012 sono risultate complessivamente 44.562, delle quali 40.183 attive. Le imprese attive evidenziano una diminuzione rispetto ad analogo periodo 2011, col dato provinciale che risulta peggiore di quello degli altri livelli territoriali: rispettivamente -1% in provincia, -0,7% in regione  e -0,5% in Italia.

Fra i settori più significativi quanto a numerosità delle imprese attive, prosegue la flessione delle costruzioni (-2,1%), che rappresentano il 20,5% del totale delle imprese attive al netto dell’agricoltura. Continuano le difficoltà del manifatturiero, che registra una perdita del 2%; la sua incidenza è del 12,2%. Più moderato il calo del commercio (-1,3%) che costituisce il 26,9% delle imprese attive al netto dell’agricoltura.

Permangono anche le criticità del settore “trasporti e magazzinaggio” (-1,9%), che costituisce il 5% del totale. In crescita invece i settori “alloggio e ristorazione” (8,4% sul totale), con un aumento dell’1,3%, mentre risultano stabili le attività immobiliari (incidenza del 7,9%), con un +0,1%.
Prosegue infine il calo delle imprese agricole con un tasso del -3,2% rispetto al secondo trimestre 2011; la flessione provinciale è maggiore sia di quella regionale (-2,4%) che nazionale (-2,7%).

Riguardo alla forma giuridica, esclusa l’agricoltura, si nota la prosecuzione dell’aumento delle società di capitale (+1,9%) che rappresentano il 18% delle imprese non agricole; l’incidenza provinciale resta inferiore a quella dell’Emilia-Romagna (21,7%) e dell’Italia (21,4%). Sono diminuite dell’1,3% le ditte individuali, che rappresentano il 54,7% delle imprese non agricole della provincia, a fronte di un valore pari al 54,1% per l’Emilia-Romagna e al 57,1% per l’Italia. Le società di persone, pari al 24,7% del totale, sono diminuite dello 0,8%.

Esaminando infine il comparto artigiano, si rileva che il numero totale delle imprese artigiane della provincia, al 30/6/2012, è pari a 13.501, di cui 13.490 attive. Le nuove iscrizioni nel trimestre sono state 239 e le cessazioni (al netto di quelle d’ufficio) 231, con un saldo positivo di 8 unità.

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