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Economia in Romagna, c'è un rallentamento generale: tengono alcuni settori

Dall'analisi della Camera di Commercio emerge che il clima recessivo a livello europeo e nazionale sta condizionando anche le performance del nostro territorio

Dalla lettura dei dati dell'Osservatorio Economico della Camera di commercio della Romagna, relativi ai primi sette mesi del 2019, emerge che il clima recessivo a livello europeo e nazionale sta condizionando anche le performance del nostro territorio. Presentati a Rimini, mercoledì 18 settembre, i dati economici relativi all’aggregato Romagna, arricchiti da focus specifici per le province di Rimini e di Forlì-Cesena. La Camera di commercio ha presentato, nella propria sede di Rimini, i dati economici di metà anno 2019 relativi al territorio Romagna, con approfondimento sulle province di Forlì-Cesena e Rimini.

Dai dati, riferiti alla prima metà del 2019, dell’Osservatorio economico camerale, elaborati dall’Ufficio Informazione economica dell’Ente, emerge che il sistema produttivo di riferimento della Camera della Romagna – Forlì-Cesena e Rimini pur registrando un generale rallentamento, dovuto allo scenario generale di incertezza, sta mantenendo comunque performance positive in alcuni settori: aumentano il volume d’affari nel settore delle costruzioni e le vendite del commercio al dettaglio, incrementa l’export, crescono lievemente le presenze turistiche e diminuisce l’incidenza delle sofferenze bancarie. Difficoltà si registrano invece per il composito comparto agricolo e per la produzione industriale; inoltre, si riscontrano problemi di marginalità diffusi e una dinamica dei prestiti bancari alle imprese ancora negativa. Nel complesso, le previsioni Prometeia per il territorio Romagna – Forlì-Cesena e Rimini, elaborate a luglio, confermano questo rallentamento per l’anno in corso; infatti, dopo la buona crescita del valore aggiunto nel 2018 (+1,7% annuo), per il 2019 si prevede un aumento molto contenuto (+0,3%) e una più decisa ripresa nel 2020 (+0,8%).

“In questo scenario - dichiara Alberto Zambianchi, presidente della Camera di commercio della Romagna - i nostri territori, per aumentare la loro capacità di crescita, hanno bisogno di consolidare strategie fondate sulle loro eccellenze e specificità, rafforzandole con le azioni di supporto poste in atto dai principali attori della governante. Dobbiamo continuare a lavorare per migliorare la competitività dei nostri Territori e delle nostre imprese, mettendo a frutto le migliori capacità e competenze. Grande attenzione sarà riservata al supporto per l’internazionalizzazione, attraverso servizi che favoriscano l’acquisizione di nuovi mercati e il consolidamento su quelli tradizionali. Grande impegno sarà posto anche nel ‘sostegno al credito’ - un’area nella quale le sofferenze continuano a essere acute - e nell’area dell’innovazione digitale e dell’impiego di nuove tecnologie da parte delle MPMI, fattori imprescindibili di competitività e di sviluppo del business. In particolare, per supportare le imprese nell’introduzione del digitale, proseguirà anche l’impegno della Camera per la diffusione della connessione alla Banda Ultra Larga. Si tratta del progetto Ultranet, che mira a stimolare domanda e offerta, pubblica e privata. Occorre, soprattutto, favorire la digitalizzazione delle cosiddette ‘aree bianche’, dove i grandi operatori non hanno convenienza a investire".

Focus: i dati aggiornati

Lo scenario generale di incertezza ha determinato, nei primi sette mesi del 2019, un generale rallentamento dell’economia provinciale, con performance comunque positive in diversi settori. A fronte delle flessioni del numero delle localizzazioni e delle imprese attive (in linea con il trend regionale), si registrano buone performance nel settore edile (confermato da un deciso incremento tendenziale del volume d’affari, sebbene da contestualizzare in uno scenario settoriale particolarmente ridimensionato negli ultimi anni) e nelle vendite del commercio al dettaglio (soprattutto nella grande distribuzione), un aumento delle esportazioni nei primi sei mesi dell’anno, un ridimensionamento dell’incidenza delle sofferenze bancarie e un calo deciso della cassa integrazione straordinaria. Tra le note negative vanno evidenziate le problematiche strutturali del comparto agricolo (aggravate da fenomeni meteorologici avversi e dagli attacchi alle colture di insetti), il rallentamento della produzione industriale, la diminuzione dei flussi turistici (sia italiani sia stranieri) e la contrazione dei prestiti alle imprese. Le prospettive per l’anno in corso e per il prossimo, secondo gli scenari di previsione predisposti da Prometeia (aggiornati a luglio), indicano una crescita del valore aggiunto provinciale (in termini reali) pari allo 0,5% per il 2019 e allo 0,8% per il 2020.

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