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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Crisi ortofrutticola, Bulbi scrive al ministro Romano: "Siamo preoccupati"

Il presidente della Provincia di Forlì-Cesena Massimo Bulbi ha scritto al ministro dell'Agricoltura Francesco Saverio Romano per proporre azioni concrete per fronteggiare la crisi ortofrutticola 2011

Il presidente della Provincia di Forlì-Cesena Massimo Bulbi ha scritto al ministro dell’Agricoltura Francesco Saverio Romano per proporre azioni concrete per fronteggiare la crisi ortofrutticola 2011. L'ortofrutticoltura rappresenta per il territorio provinciale un valore della produzione agricola di oltre 170 milioni di euro, ma soprattutto vede la presenza delle principali aziende di lavorazione e commercializzazione nazionali con un indotto di migliaia di lavoratori ed un fatturato di oltre 500 milioni di euro.
 
“La prospettiva di una ulteriore crisi di mercato per l'annata 2011 (dopo le già pesanti 2004, 2005 e 2009) ci rende particolarmente preoccupati per le prospettive del settore e per tutto l'indotto economico-sociale sul territorio.  Per questo motivo Le inviamo il nostro contributo per avviare un processo di riorganizzazione strutturale ed organizzativa del settore”, scrive il presidente Bulbi.
 
Il documento trasmesso, messo a punto in una recente riunione del Tavolo Verde provinciale dall’assessorato alle Politiche agricole della Provincia, in accordo, all’unanimità, con tutte le organizzazioni agricole e le centrali cooperative del territorio, propone azioni che non richiedono impegni finanziari del ministero ma interventi normativi di ri-organizzazione del mercato.
 
Tra gli interventi richiesti, il contratto obbligatorio con la grande distribuzione in modo da fissare ad inizio stagione quantità e tipologia merceologica; prezzi e tempi di pagamento (massimo 60 giorni); trasparenza degli sconti, ristorni e premi e termini delle promozioni; impegni minimi di esposizione del prodotto a marchio comunitario sullo scaffale. In secondo luogo l’introduzione del “diritto di scaffale” per i prodotti a marchio comunitario collegato alla licenza commerciale, in base al quale deve essere riservato almeno il 30 percento di “facing” cioè dello spazio sullo scaffale per i prodotti a marchio rispetto alla categoria merceologiche. Il contratto deve essere poi garantito da un sistema di controlli sui punti vendita (prezzi, esposizione del prodotto) attraverso il Corpo forestale dello Stato.
 
Infine si richiede l’attivazione di una procedura di “esdebitazione” cioè di sospensione di tutti i pagamenti dovuti dell’impresa agricola entro l’anno (rate operazioni creditizie, versamenti tributari, pagamenti contributi) e successiva rateizzazione e medio periodo (5 anni) con interessi legali: gli agricoltori in settori in stato di crisi o di insolvenza potranno accedere agli accordi di ristrutturazione dei debiti ed alla transazione. Infine il rafforzamento del potere delle organizzazioni dei produttori (OP) per programmare la produzione e gestirla poi anche con ritiri di prodotto di qualità insufficiente per il mercato; dall’altra parte le OP vanno poi riorganizzate sia specializzandole per linee di prodotto sia integrando le funzioni commerciali.
 

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