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Per la cooperativa sociale Cils arrivano le tre stellette sul rating della legalità

"Da noi - ha spiegato Giuliano Galassi, il presidente della Cils - le persone con disabilità vanno in pensione dopo aver raggiunto l'età pensionabile e pagato i loro contributi. Non aspettano la pensione di invalidità"

Importante riconoscimento per la cooperativa sociale Cils. Grazie alle numerose certificazioni ottenute e al comportamento etico che in questi 43 anni di attività ha sempre mantenuto, l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha attribuito alla cooperativa cesenate tre stellette da appuntare sul vessillo della legalità. Si tratta del massimo punteggio nel Rating di legalità, una certificazione speciale che ha per finalità l'adozione di comportamenti legali, etici e trasparenti da parte delle aziende.  Non a caso la Cils nasce per favorire l'inserimento di persone con disabilità in un lavoro dignitoso, stabile e remunerato.

"Da noi - ha spiegato Giuliano Galassi, il presidente della Cils - le persone con disabilità vanno in pensione dopo aver raggiunto l'età pensionabile e pagato i loro contributi. Non aspettano la pensione di invalidità. E lavorando si sentono utili e felici". Ad oggi la Cils conta 424 dipendenti, 80 di questi hanno disabilità complesse e 90 sono invalidi civili, con un fatturato annuo pari a 11 milioni di euro.  "Siamo molto orgogliosi del risultato raggiunto - ha spiegato Mauro Neri, di Confcooperative - In provincia di Forlì-Cesena è l'unica cooperativa sociale ad aver preso le 3 stellette. Ci sono altre 4 aziende con lo stesso risultato: una è una cooperativa di Forlì (non sociale) e le altre tre sono aziende private. In Italia si parla di 187 aziende su un totale di 3460. Ma a cosa serve essere bravi e virtuosi? Nell'ottica di aggiudicarsi delle gare è importante perché auspichiamo che il Ministero dia indicazioni in merito chiare. A chi ha ottenuto (lavorando) un rating di legalità alto spetterà anche un punteggio più alto nei vari bandi. Questo dovrebbe favorire anche un miglioramento generale della qualità degli appalti, dando un colpo letale alle gare dove vincono sempre le aziende che propongono il maggior ribasso con le conseguenze che poi, putroppo, vediamo". 

Ma cosa deve fare una cooperativa per ottenere le tre stellette del Rating di legalità? "Prima di tutto l'azienda non deve utilizzare contanti - spiega Riccardo Cappelli del Centro Servizi Confcooperative - così da avere la tracciabilità di ogni movimento. Poi non deve avere nessuna sentenza definitiva relativa al mancato pagamento di imposte o tasse, violazioni del codice del consumo, violazioni in tema di salute e sicurezza dei lavoratori. E nemmeno i vertici o i soci dell'azienda devono essere stati destinatari di misure di prevenzione nonché di decreti di condanna sia per reati di natura tributaria che per reati di codice penale. Ma non solo. Si arriva alle tre stellette dopo un percorso di varie altre certificazioni, da quella sulla qualità, sull'ambiente, sulla responsabilità sociale, sulla stampa su carta certificata." 

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