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Congresso di Confcooperative: Scozzoli lascia la presidenza

Confcooperative Forlì Cesena a inizio marzo 2012 si presenta all'appuntamento con l'Assemblea congressuale, che ogni 4 anni procede al rinnovo degli organi elettivi

Confcooperative Forlì Cesena a inizio marzo 2012 si presenta all’appuntamento con l’Assemblea congressuale, che ogni 4 anni procede al rinnovo degli organi elettivi. Un momento di verifica e di confronto che  vede la conclusione del mandato di Amedeo Scozzoli e della sua lunga presidenza, nonché l’elezione dei vertici che guideranno Confcooperative per i prossimi 4 anni. L’assemblea congressuale provinciale in programma per venerdì vede la partecipazione di oltre 300 delegati in rappresentanza delle associate, che ad oggi risultano 240 comprese sette  Banche di Credito Cooperativo. Tra le aderenti, 115 hanno sede nel comprensorio Cesenate, 125 in quello Forlivese.

I comparti più rappresentativi, per numero di cooperative, sono il sociale con 67 cooperative, i servizi con 51, l’agroalimentare con 50. Quest’ultimo comparto, l’agroalimentare, ha un peso significativo anche come Valore della produzione, poiché ne costituisce l’82% del totale che tradotto in cifre ammonta a 2.754 milioni di Euro. I soci  sono 43.800, gli addetti circa 12.700. Di questi 7580 sono donne, il 59,28% del totale.

A completamento della fotografia economica dell’intero Sistema che fa capo a Confcooperative (i cui dati sono riferiti ai bilanci 2010),  va aggiunto il  Valore della produzione attestato sui 3.327 milioni, un capitale sociale  di 66 milioni di euro, 314 milioni di euro di erogazioni, 13 milioni di euro di oneri finanziari e 6 milioni di euro  di imposte pagate.

Nei quattro anni del mandato che si conclude con il congresso di venerdì (2008 – 2011), Confcooperative Forli Cesena ha registrato un ricambio della propria base associativa del 15% e un incremento complessivo  del numero dei soci di 2200 unità. è un trend positivo che caratterizza gli ultimi decenni dell’organizzazione provinciale. Diciassette sono state le nuove adesioni del 2011, sei di queste sono cooperative costituite da giovani, che hanno trovato in questo modo uno sbocco occupazionale e dato vita a un’idea imprenditoriale per la propria realizzazione professionale. Anche questo è un risultato che conforta perché  può essere considerato in parte frutto di quell’azione di promozione del modello societario cooperativo che da anni vede Confcooperative impegnata in numerose iniziative.

Confcooperative ha promosso convegni, corsi di formazione, iniziative per la valorizzazione dei prodotti della cooperazione, tessendo e consolidando rapporti con le altre organizzazioni di rappresentanza e con gli enti locali. Un esempio è l’adesione al sodalizio Una sola voce per l’Economia,  ma val la pena citare anche il Forum delle associazioni cattoliche, al quale Confcooperative  ha aderito fin dalla sua costituzione 2 anni fa.

“Sono stati anni in cui abbiamo lavorato con impegno per costruire una serie di servizi agli associati convinti della necessità di dare risposte a bisogni che la crisi ha ingigantito – dichiara il direttore di Confcooperative Pierlorenzo Rossi  -  Mi riferisco ad esempio alla mutua,  al patronato,  al progetto carta soci. Servizi grazie ai quali le nostre imprese possono essere il riferimento non solo per il lavoro o per il conferimento dei prodotti, ma anche per ciò che attiene la sfera personale e famigliare. è proseguito anche l’impegno per consolidare, da un punto di vista organizzativo e logistico,  oltre che sindacale e politico, la nostra organizzazione a fianco delle imprese e dei settori che rappresentiamo. L’inaugurazione della nuova sede di Cesena a inizio 2010 è stato uno di questi momenti importanti, anche per l’investimento  sostenuto”. “In questi quattro anni il mondo è cambiato,  la crisi economica finanziaria ha cambiato anche le priorità.  Confcooperative ha cercato di stare al fianco delle sue imprese,  ha continuato a credere che il modello cooperativo possa essere volano  di  sviluppo e di  ripresa – commenta il presidente uscente Amedeo Scozzoli -  Abbiamo  cercato anche di dare speranza, soprattutto ai giovani.  Siamo convinti che la cooperazione sia tra le poche forme di impresa che funge da ‘ascensore sociale’  e che può dare concretezza  e risposte alle idee imprenditoriali anche in tempi di crisi. Proprio in questi giorni, dalle ceneri della cooperativa Edilspada, è rinata una nuova cooperativa. Avevano perduto tutto, ma non la speranza e la voglia di fare. E voglio anche sottolineare che le nostre cooperative, in tutti i settori, non hanno aspettato tempi migliori per muoversi.  Al contrario, hanno cercato di proporre progetti e iniziative, per creare  altre  condizioni di mercato e di sviluppo. Hanno investito. Nonostante la crisi, che comunque stanno pagando, anche duramente. Vorremmo che le Istituzioni locali e regionali cogliessero l’importanza e la valenza sociale della cooperazione e ciò che potenzialmente anche nella nostra provincia siamo in grado di esprimere. E’ questo l’auspicio con cui lascio la guida di Confcooperative, dopo tanti anni vissuti con grande passione e grande impegno  per farla crescere e renderla robusta”.

 

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