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Economia

Confcommercio: "Ha riaperto il 70% dei bar e ristoranti e il 90% dell'abbigliamento"

Confcommercio cesenate: "Primo giorno di lavoro con buona clientela, ma il difficile viene adesso"

Prova di ripartenza superata anche per le imprese cesenati del commercio e dei servizi di mercato che hanno ripreso l’attività dopo oltre due mesi di forzata chiusura. L'Osservatorio di Confcommercio cesenate, in collaborazione con quello nazionale ha elaborato un primo monitoraggio della situazione.

"Oltre il 90% del fashion retail  e dell'abbigliamento - rimarca Confcommercio cesenate - ha riaperto in sicurezza. Per gli operatori è stato un po’ come il primo giorno di scuola. Per i clienti, è stato come tornare al piacere di gratificarsi con un acquisto di moda. La partenza per certi aspetti è stata incoraggiante e ha evidenziato come sia forte il desiderio di ritorno alla normalità con il piacere di effettuare un primo acquisto. Tra i prodotti i più richiesti dai primi clienti intimo, pantaloni e camicie, scarpe e accessori.

"Nel settore dei pubblici esercizi - prosegue l'Osservatorio -  riprende ossigeno la ristorazione ma l’avvio è lento. Ha aperto il 70% dei bar e dei ristoranti, tutti ben equipaggiati di mascherine e gel disinfettanti, ma con personale ridotto: il 40% dei dipendenti (pari a circa 400mila unità), infatti, è rimasto a casa. Tanti sono i titolari che utilizzano i divisori all’interno del ristorante, soprattutto nell’area cassa, quasi nessuno sui tavoli.

"L’attesa ripartenza - prosegue Confcommercio - ha visto praticamente tutti i gioiellieri rispondere all’appello, già preparati con i dispositivi e le misure di prevenzione previste, e le infografiche esposte all’ingresso e nelle vetrine". Un primo giorno di lavoro con ritrovata fiducia, ma la situazione resta molto seria e il difficile viene adesso".

“Ad aprile- rimarca il direttore di Confcommercio Giorgio Piastra - i consumi sono crollati del 47 per cento col rischio di danni permanenti all’economia. E’ iniziata la Fase 2, sosteniamo il coraggio e la responsabilità delle imprese che tra mille difficoltà ripartono. Sosteniamo la sicurezza individuale che diventa sicurezza collettiva. Ma questa voglia di ripresa va sostenuta con indennizzi più robusti e liquidità vera, con più certezze, attraverso un piano di ricostruzione complessiva del Paese".

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