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Confcommercio e il convegno con Sangalli: "E' stata una festa della rappresentanza"

"Senza rappresentanza non c’è crescita - rimarca Patrignani -. Tanti ci hanno ringraziato, non solo per la splendida location del Grand Hotel da Vinci, ma per le parole ascoltate"

All'indomani del convegno organizzato da Confcommercio Forlì-Cesena al Grand Hotel Da Vinci di Cesenatico, alla presenza del presidente nazionale dell'associazione Carlo Sangalli, il presidente dell'Unione provinciale Confcommercio Forlì-Cesena, Corrado Augusto Patrignani, celebra l'evento di giovedì pomeriggio. "Per la prima volta era presente sul territorio il presidente nazionale Confcommercio - esordisce Patrignani -. Dopo tanti anni di rappresentanza un coronamento alla nostra attività associativa e una benedizione all’Unione provinciale operativa dal 2015: Carlo Sangalli ha ricevuto l’accoglienza che meritava e ha fatto bene il sottosegretario Sandro Gozi, nel suo gradito saluto, a dire che era quella che i romagnoli tributano agli amici veri".

VIDEO: SANGALLI: "INGRANARE LA MARCIA" - "C'E' UN FILO DI LUCE"

"E’ stato un convegno fuori dai canoni istituzionali, che ha aggiunto anche un tocco di spettacolo e romagnoli a pie’ sospinto. Raoul e Mirko Casadei, amichevoli ospiti, hanno cantato Romagna Mia dopo l’intervento di Sangalli coinvolgendolo festosamente nel coro e trascinando tutto l’auditorio - chiosa -. Più che un convegno è stata una festa della rappresentanza. Il vicepresidente dell'Unione provinciale Roberto Vignatelli ed io siamo molto orgogliosi e grati per quello che giovedì si è visto, sentito, vissuto al Grand Hotel Da Vinci. Il dato di fatto, credo visibile a tutti, è che i corpi intermedi, le organizzazioni di categoria serie con un know how di rilievo come la nostra organizzazione radicata nel territorio da oltre settant’anni, sono ancora forti, alla faccia di chi li riteneva morti e sepolti".

Il presidente nazionale di Confcommercio Sangalli a Cesenatico (foto di Alessandra Salieri)

"Senza rappresentanza non c’è crescita - rimarca Patrignani -. Tanti ci hanno ringraziato, non solo per la splendida location del Grand Hotel da Vinci, ma per le parole ascoltate. Quelle di Sangalli con le sue tre t per innescare la marcia più alta: turismo, terziaro, talenti e, nel nostro piccolo, anche quelle di chi scrive che hanno ribadito la centralità delle imprese e la necessità di un ambiente favorevole allo sviluppo per intercettare quella ripresa territoriale delineata anche nell’analisi del segretario generale della camera di Commercio di Romagna Nannini. Per la nostra Unione provinciale di Forlì-Cesena è stata una consacrazione. Pensavo nel nostro bagno di folla al Da Vinci al ministro per la Solitudine istituito in Gran Bretagna. Se giovedì fosse stato con noi si sarebbe reso conto del primo antidoto alla istituzione della figura politica così paradossale, mi sia consentito dirlo, come quella che rappresenta".

"L’antidoto l’avrebbe visto in quei 900 assiepati per il convegno - conclude Patrignani -. L’unione delle persone, la casa associativa, i comuni obiettivi, il calore umano che per fortuna è di casa in Romagna ed è capace di tramutare un grande evento istituzionale, come quello con Sangalli, in qualcosa ancora di più: una festa di popolo e di persone. Dalla quale siamo usciti tutti gratificati, rinfrancati e con più speranze per ili futuro. Ci ha fatto molto piacere che il moderatore, Finucci di La7, un giornalista navigato, ci abbia detto che gli era successo molto raramente di moderare eventi così partecipati, e lui opera a Milano e Roma. Ma c'è una spiegazione per tutto, citando l’amico Savelli: siamo tutti italiani, ma solo noi siamo romagnoli".

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