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Economia

Confcommercio contro il caro tributi locali: "Abolire il tabù dell'Imu al massimo"

Confcommercio avvia la campagna di settembre con iniziative e mobilitazioni contro le tasse inique nei comuni del comprensorio

"Ci sono imprese cesenati che hanno chiuso e stanno chiudendo per il caro tasse, oppure molte che aprono linee di credito appositamente per pagare tributi e imposte, e nessuna manovra per alimentare lo sviluppo può prescindere dall'allentamento della morsa impositiva tutti i livelli, locale incluso". Confcommercio avvia con questa posizione la campagna di settembre con iniziative e mobilitazioni contro le tasse inique nei comuni del comprensorio, ribadendo che la diminuzione del carico fiscale è la prima richiesta alle amministrazioni comunali inseime a quella dell'impegno sulla sicurezza.

"Il tabù dell'Imu al massimo per le categorie produttive, che affonda le sue radici nella concezione padronale dell'imprenditore il quale è invece colui che dà lavoro e accresce la ricchezza di un territorio va abolito - rimarca il presidente Confcommercio cesenate Augusto Patrignani -: si tratta di una scelta politica, evitabile, che taglia le ali alle imprese e, anche qualora il peso finanziario ricada su proprietari che non siano i titolari d'impresa, il caro Imu si riverbera sul costo dei canoni. Alcuni Comuni del Cesenate hanno tenuto più basse le aliquote Imu, oppure le hanno ridotte in corso d'opera testimoniano che la questione è squisitamente di volontà politica. Sarebbe bene che anche il comune di Cesena, che mise l'Imu al massimo nel 2012 adducendo che lo faceva per coprire i costi del nevone e promettendo una futura riduzione, si allineasse su queste posizioni e desse il buon esempio, anche perché sono le amministrazioni stesse dell'Unione dei Comuni Valle Savio ad aver affermato che intendono omologare le priorie imposizioni, in una logica di territorio uniforme e concertato. A tutt'oggi, invece, permane una evidente difformità".

"E' vero che alcuni Comuni, fra cui quello di Cesena  - prosegue Patrignani - incentivano le neoimprese e Confcommercio plaude a questi interventi, ma si tratta di azioni da considerare non sostitutive rispetto alla riduzione dei tributi. Ci sono le neoimprese da sostenere ma anche e soprattutto tutte le altre da salvaguardare se non si vuole allentare le maglie della rete distributiva".
"Altri interventi debbono riguardare la riduzione della Tari, la tariffa sui rifiuti ancora troppo penalizzante per molte  d'impresa e per questo Confcommercio chiede la tariffa puntuale commisurata alla reale quantità dei rifiuti esitati".

"Ai Comuni comprensoriali che l'hanno adottata diciamo inoltre che le imposte di soggiorno non sono buoni biglietti da visita per valutare l'ospitalità del nostro territorio e quindi andrebbero abolite - conclude Patrignani -. Molto bene, invece, ha fatto il comune di Cesena ad abolire la Cosap tassa di occupazione del suolo pubblico, per i pubblici esercizi che fungono da info point, una iniziativa di grande valore pratico e simbolico insieme. Un esempio da imitare in tutti gli altri Comuni e un metodo, quello della premialità alle imprese, da estendere ad altre categorie riconosciutamente valore aggiunto del territorio che operano con con ricadute benefiche sulle comunità, ad esempio i negozi al dettaglio di quartiere presidio e strumento di coesione sociale".

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