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Economia

Sos delle imprenditrici artigiane: "Aiutateci a conciliare lavoro e famiglia"

La proposta, scaturita alla Convention Donne Impresa nazionale, è ribadita da Daniele Pedduzza, presidente di Donne Impresa Confartigianato Cesena

"Per conciliare lavoro e famiglia, Donne Impresa Confartigianato sollecita per le imprenditrici una serie di interventi: la possibilità di utilizzare voucher babysitting integrati da voucher per l’assistenza ai familiari anziani e ai disabili; un voucher per formare i collaboratori chiamati a sostituire temporaneamente la titolare nell’attività d’impresa; un credito d’imposta per incentivare la creazione di attività d’impresa nei servizi di welfare per la famiglia e per l’infanzia; sgravi fiscali e contributivi per assunzioni a tempo determinato di coadiuvanti nei periodi di maternità o di assistenza a figli minori o parenti anziani; l’istituzione, al Ministero dello Sviluppo Economico, di un Fondo per l’imprenditoria femminile". Le proposte, scaturita alla Convention Donne Impresa nazionale, sono state ribadite da Daniele Pedduzza, presidente di Donne Impresa Confartigianato Cesena.

"Il nostro welfare - osserva la presidente - non aiuta le donne che lavorano a far nascere e crescere i figli. La spesa pubblica per la famiglia appena l’1% del Pil, a fronte degli interventi per gli anziani che, tra pensioni e spesa per la salute, corrispondono al 20% del Pil".
I dati sono emersi dall’Osservatorio sull’imprenditoria femminile curato dall’Ufficio studi di Confartigianato presentato alla Convention di Donne Impresa Confartigianato. All'evento ha partecipato una delegazione di Donne Impresa Cesena formata dal presidente Daniela Pedduzza, da Lorena Fantozzi, Fulvia Fabbri, Roberta Zilli  e Cristiana Suzzi.

"Il basso livello di spesa per la famiglia - aggiunge Pedduzza -  colloca l’Italia al 22° posto tra i Paesi Ue per la quantità di risorse dedicate a questo capitolo di interventi pubblici che, nella media dei Paesi europei, si attesta all’1,7% del Pil. L’esigua quantità di spesa pubblica in servizi per la famiglia incide negativamente sulla natalità e penalizza l’occupazione femminile. Inoltre il 42,7% delle madri occupate segnala di avere difficoltà a coniugare l’attività professionale con gli impegni familiari".

"E per la cura dei figli si affidano soprattutto a reti di aiuto informale con il 51,4% dei bambini con meno di 2 anni accudito dai nonni, mentre il 37,8% frequenta un asilo nido - continua il presidente di Donne Impresa -. Confartigianato ha analizzato anche la qualità dei servizi messi in campo dai singoli Comuni che  dedicano alle famiglie e ai minori il 40% della spesa totale per interventi e servizi sociali. Una quota media nazionale superata però dall'Emilia Romagna (49,8%)".

“Le donne imprenditrici – sottolinea Pedduzza - sono sull’orlo di una crisi di welfare. L’Italia, infatti, non sembra essere un Paese per mamme che lavorano. E lo è ancor meno per le imprenditrici escluse dagli interventi a tutela della maternità previsti per le lavoratrici dipendenti. Risultato: tra crisi economica e carenze dei servizi pubblici per la famiglia, il numero delle donne che svolgono attività indipendenti tra il 2005 e il 2015 è diminuito del 5,6%, in calo anche nel Cesenate. Per cambiare rotta abbiamo presentato il nostro pacchetto di proposte".

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