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Economia

Imprese cesenati e export: tra il 2% e il 3%, fenomeno di nicchia

L’analisi degli ultimi dati del commercio estero mostra il consolidamento della crescita dell’export. Nei primi otto mesi del 2017 il made in Italy cresce del 7,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente

Si amplia, ma lievemente, la penetrazione delle imprese cesenati nei mercati internazionali, anche fra quelle artigiane. "Ad essere protagonisti - rimarca Chiara Ricci, responsabile Internazionalizzazione per Confartigianato Federimpresa Cesena - sono anche piccole imprese del manifatturiero, della metalmeccanica e di altri settori. L'ingresso nei mercati internazionali richiede anche una preparazione e un approccio specifici che Confartigianato da anni favorisce con vari interventi formativi dedicati, grazie anche a un apposito servizio Internazionalizzazione".

L’analisi degli ultimi dati del commercio estero mostra il consolidamento della crescita dell’export. Nei primi otto mesi del 2017 il made in Italy cresce del 7,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Si tratta della migliore performance vendite all’estero degli ultimi sei anni: per trovare un maggiore  dinamismo dell’export nei primi otto mesi dell’anno bisogna tornar al 2011. In parallelo sul mercato dei cambi si osserva che dall’inizio dell’anno l’euro si è apprezzato nei confronti del dollaro, ma nella media del periodo gennaio-agosto 2017 registra una leggera svalutazione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Cinque mercati trainano la crescita dell’export con aumenti a doppia cifra. Il mercato più dinamico è la Cina con l’export che sale del 26, seguita da Russia con 22,7%, Polonia con 12,3%, Romania con 11,4% e Spagna con 10,9%. Aumenti superiori alla media per Repubblica ceca con 9,1%,  Stati Uniti con 8,7% e Giappone con 8,3%. Nel gruppo dei paesi monitorati nel comunicato dell’Istat crescono – ma meno della media –  India e  Austria  (7,3%), Germania (6,2%), Paesi Bassi (6,0%), Francia (4,6%), Svizzera (3,4%),Regno Unito (3,0%), Turchia (1,5%) e Belgio (0,8%).

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