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Economia

Confartigianato ai sindaci del Cesenate: "Imprese con meno rifiuti per la crisi: ridurre le tariffe"

“A causa dell’emergenza coronavirus numerose imprese del Cesenate sono state costrette alla chiusura temporanea"

Le tariffe sui rifiuti sulle imprese nell'anno del covid-19 debbono essere più leggere per un motivo molto semplice: sono stati prodotti
meno rifiuti e si è generata una crisi economica rilevante. Serve dunque un segnale consequenziale dei Comuni. A tutela delle imprese, lo chiede Confartigianato in una lettera ai 15 sindaci del comprensorio.

“A causa dell’emergenza coronavirus - rimarcano il Gruppo di Presidenza Confartigianato Cesena e il segretario Stefano Bernacci - numerose imprese del Cesenate sono state costrette alla chiusura temporanea per limitare il rischio di contagio e tante altre, seppur rientranti nelle filiere essenziali e che hanno quindi potuto rimanere aperte, hanno registrato cali sensibili di commesse e fatturato. Da marzo a maggio si è verificata una caduta verticale della produzione dei rifiuti speciali assimilati agli urbani e quindi del conferimento al servizio pubblico di raccolta. Confartigianato ha chiesto ai vari livelli di governo di tener conto di questa situazione per non penalizzare ulteriormente il tessuto delle piccole e medie imprese, già in grave difficoltà a causa degli effetti della pandemia”.

“E' già stato disposta – aggiungono il Gruppo di Presidenza e il segretario -l'esenzione dalla quota variabile della Tari per le imprese
che hanno dovuto fare i conti con la crisi e hanno conferito quantità inferiori di rifiuti assimilati agli urbani. Confartigianato chiede ai
Comuni di fare la loro parte e per il periodo di chiusura causato dal lockdown  di esentare dal pagamento della Tari le imprese che non hanno conferito rifiuti assimilati agli urbani al servizio di raccolta pubblico o  quantità inferiori. Va abbassato il costo delle tariffe rispetto all'anno precedente o, almeno, non incrementato neanche di un centesimo. Serve un segnale forte per le imprese in sofferenza: decisioni orientate in senso opposto sarebbero incomprensibili e inaccettabili". "Le categorie in sofferenza sono numerose - precisano il Gruppo di
Presidenza e il segretario Bernacci -: dal settore benessere al commercio al dettaglio, dai pubblici esercizi al comparto della produzione. Alcuni comuni come Bagno di Romagna, Sarsina, Cesena hanno annunciato di  impiegare risorse del bilancio per abbattere il costo
della Tari e  possono fungere da esempio per tutti gli altri. Ora attendiamo risposte univoche e coerenti con la seria situazione delle
imprese in tutti e quindici i Comuni”.

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