rotate-mobile
Economia

Negozi aperti il 25 aprile: i sindacati contro Montefiore, Foro Annonario ed Economy

Le Organizzazioni Sindacali dei lavoratori del commercio, Filcams Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs Uil di Cesena esprimono netta contrarietà alle aperture festive nel settore del commercio

Le Organizzazioni Sindacali dei lavoratori del commercio, Filcams Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs Uil di Cesena esprimono netta contrarietà alle aperture festive nel settore del commercio. Venerdì, in occasione della Festa della Liberazione e il Primo Maggio, in occasione della Festa dei Lavoratori, i sindacati hanno proclamato per l’intero territorio una giornata di astensione dal lavoro festivo dei lavoratori del commercio e degli addetti di tutte le attività svolte all’interno dei centri commerciali.

"Come noto la Deregulation degli orari introdotta nel 2011 con il “Salva Italia”  ha eliminato, unico paese in Europa, ogni regola in materia di orari commerciali, nel totale disinteresse degli effetti negativi prodotti su milioni di persone, in prevalenza donne, e sulle loro famiglie - esordiscono i sindacati -. Ritengono sbagliato e dannoso il ricorso alle aperture festive perché si mercifica e si svuota  il senso di queste giornate affermando un falso principio e cioè che nulla ha più valore davanti alle ragioni economiche e che la società è libera solo se è libera di consumare in ogni luogo, in ogni ora e giorno della settimana".

"Peraltro nessuno degli effetti positivi annunciati si è verificato anzi ad oltre due anni dalla liberalizzazione gli effetti sono nefasti - proseguono Cgil, Cisl e Uil -. La crisi profonda del commercio è evidente, i bassi salari e la perdita dei posti di lavoro hanno determinato una contrazione dei consumi in aggiunta a ciò il decreto liberalizzazioni ha prodotto un insostenibile aumento dei costi dovuti alle maggiori aperture, portando solo ad un peggioramento delle condizioni di chi lavora nel settore e svendendo la nostra storia. Le liberalizzazioni del decreto “Salva Italia” non salvano il paese. E’ ora di favorire davvero uno sviluppo sano e realmente efficace definendo delle nuove regole per il settore".

Le Organizzazioni Sindacali dei lavoratori del commercio, Filcams Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs Uil di Cesena "per questi motivi ritengono grave e senza precedenti la decisione assunta dalla direzione del Centro Commerciale Montefiore, del “Conad Foro Annonario” e dei supermercati "Economy", di tenere aperto nella giornata della Liberazione, decisione ancor più grave se si pensa che alla Città di Cesena è stata riconosciuta l’onorificenza della medaglia d’argento al valore militare per la guerra di liberazione e pertanto, questo atto, risulta ancor più scellerato e irrispettoso nei confronti di quanti hanno combattuto e sono morti per la liberazione della nostra città e del nostro paese".

Le Organizzazioni Sindacali chiedono inoltre che "il sindaco e le forze politiche, che nella giornata del 25 Aprile saranno impegnate a commemorare le vittime della resistenza, prendano posizione e condannino  queste pratiche di mercificazioni delle feste civili. Per questo le Segreterie territoriali del Commercio hanno deciso di proclamare l’astensione dal lavoro  per tutto il turno di lavoro delle festività   ricordando ai lavoratori che sulla base delle norme contrattuali vigenti, potranno rifiutarsi di effettuare prestazioni lavorative in tutte le festività, senza incorrere in nessuna sanzione".

SEL - Sulla questione è intervenuto anche SEL: "gni Stato ha le sue feste e la sua “religione civile”: un luogo, una data, un evento che ricorda le ragioni della sua nascita, i principi della sua fondazione e della sua esistenza. Il 25 aprile è la data più importante della “religione civile” dell’Italia democratica e repubblicana. Un giorno non solo da celebrare, ma da rievocare e da rinnovare nel ricordo e nell’attualità, nella sua capacità di rappresentare tutt’ora le ragioni dell’identità e dell’esistenza di un intero Paese. Oscurare un momento come questo con un'altra religione, quella del dominio assoluto del Dio-denaro e del profitto, è grave e avvilente. Che i negozi debbano restare aperti sempre e comunque è solo il segno del decadimento della nostra coscienza civica. Che se ne faccia promotore una catena commerciale qualsiasi non ci stupisce. Molto di più ci colpisce e ci addolora che segua a ruota una associazione di nobili tradizioni come il Conad, evidentemente immemore dei suoi stessi principi costitutivi. Esprimiamo la nostra piena solidarietà a quei lavoratori la cui dignità di cittadini viene offesa e mutilata da decisioni come queste. Ma offesa dovrebbe sentirsi tutta la città, medaglia d’argento alla Resistenza, nella lotta per la libertà contro il nazifascismo".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Negozi aperti il 25 aprile: i sindacati contro Montefiore, Foro Annonario ed Economy

CesenaToday è in caricamento