Benzina, prime reazioni dei distributori dopo l'ingresso del Conad
L'incognita è duplice: "Come fanno a mettere sul mercato un prodotto a quei prezzi? Siamo sicuri della qualità?" è il ritornello che corre di pompa in pompa
"Ma le persone si chiedono come fa ad avere i prezzi più bassi?". C'è chi la prende sul ridere e chi la vede dura, ma sta di fatto che il nuovo distributore Conad non sta simpatico agli altri sia gestori che siano vicini o in periferia. Tra la crisi e la concorrenza che già c'era, ora la situazione si è arricchita di un ulteriore protagonista che per alcuni è un ostacolo. Parlando con qualche “benzinaio” emerge l'altra faccia della medaglia. L'incognita è duplice: “Come fanno a mettere sul mercato un prodotto a quei prezzi? Siamo sicuri della qualità?” è il ritornello che corre di pompa in pompa.
C'è chi, guardando al futuro, non ha dubbi: “Se le cose peggiorano il titolare ci lascia tutti a casa e automatizza il servizio così, anche se lavora meno, almeno non ha le spese del personale”. Il distributore Tamoil di via Cesenatico, quello che in linea d'aria è il più vicino rispetto alla new entry, regge la botta anche se un po' scricchiola nel Gpl. Ma non è mancato il via vai di automobilisti che lo hanno scelto per la benzina. “Ad ogni modo è ancora presto per fare i conti – dicono – anche perchè ora c'è l'elemento curiosità che non è poco”.
In tanti distributori segnalano invece un lieve calo. “Noi andiamo benissimo – dicono dal distribuore Atras della secante – guardi quanto tempo libero che abbiamo, il mio collega ad esempio sta tosando l'erba che dà sulla strada”. Il tono è ironico, ma si fa più serio dopo poco. “I prezzi si sarebbero abbassati comunque e non perchè ha aperto il Conad”.
E poi non mancano le lamentele dei clienti. In diversi punti dicono che è sempre maggiore il numero di persone che arriva in riserva e con dieci euro non riesce a far spegnere la spia rossa della benzina che sta finendo. “Se la prendono con noi, ma noi che colpa ne abbiamo?”. Tornando alla Tamoil di via Cesenatico, i gestori non hanno dubbi: “Io non faccio cambio. Sono curioso di vedere quanta strada fa una stessa macchina con un pieno della nostra benzina e poi con quella Conad. In questo modo si vede la qualità del prodotto”.
E corrono voci, non confermate, secondo cui le auto in panne dopo il rifornimento al distributore Conad a pochi giorni dall'apertura, sarebbero intorno al centinaio e non solo sette come dichiarato dalla compagnia. Sembra da escludersi il tentativo di sabotaggio che avrebbe sporcato il carburante.