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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Bilancio, nessun aumento di tasse: arriva quella di soggiorno

Nessun aumento dell'addizionale Irpef, dell'Imu prima casa e delle rette; massima salvaguardia possibile la spesa sociale e per i servizi educativi

Nessun aumento dell’addizionale Irpef, dell’Imu prima casa e delle rette; massima salvaguardia possibile la spesa sociale e per i servizi educativi; conferma delle risorse allo sviluppo e al lavoro (per un importo di 1 milione e 250mila euro);  introduzione dell’imposta di soggiorno e della Tares (quest’ultima obbligatoria); rilevante intervento di riassetto sulla struttura comunale e sulle società partecipate. Sono alcune delle scelte più rilevanti della proposta di bilancio di previsione 2013,  messa a punto dalla Giunta Comunale di Cesena dopo un lungo percorso di confronto con le forze sociali ed economiche, e che oggi sarà presentata ufficialmente, questa sera, alla prima commissione consigliare.

Gli stessi contenuti vengono anticipati a tutti i consiglieri comunali con una lettera del Sindaco Paolo Lucchi e del Vicesindaco Carlo Battistini (titolare della delega al Bilancio). La tappa successiva sarà l’illustrazione della proposta in Consiglio comunale, nella seduta di giovedì 31 gennaio; si aprirà poi la fase di presentazione degli emendamenti (entro il 13 febbraio) e della loro successiva valutazione, con l’obiettivo di arrivare all’approvazione del bilancio 2013 del Comune nella seduta del Consiglio comunale del 28 febbraio.

Le entrate
La previsione per le entrate correnti si assesta su una cifra di 89 milioni e 155mila euro, contro gli 84 milioni e 697mila euro del 2012.La fetta di entrate più consistente è rappresentata dalle entrate tributarie che arrivano a  65 milioni e 815mila euro (nel 2012 erano 56 milioni e 600mila euro): di questi, però, 16 milioni e 600mila euro sono rappresentati dalla Tares, destinata a coprire il costo del servizio per la raccolta dei rifiuti e per l’igiene urbana, che viene introdotto ex novo nel bilancio comunale.

Resta invariata l’addizionale Irpef (aliquota allo 0,4% e soglia di esenzione a 10.000 euro), così come l’aliquota Imu per la prima casa è confermata allo 0,4%. Complessivamente, allo stato attuale delle cose, per i contribuenti di Cesena l’impatto dell’Imu sarà simile a quello del 2012. Cambia, invece, il gettito per il Comune, perché la Legge di Stabilità ha aumentato la quota Imu di competenza comunale, destinando ai Comuni l’intero importo con la sola eccezione degli edifici della categoria catastale D, per i quali lo Stato si prenderà l’intero importo derivante dall’applicazione dell’aliquota di base (0,76%), lasciando la possibilità ai Comuni di prevedere un’ulteriore quota dello 0,30%. Questo nuovo assetto però azzera il Fondo sperimentale di riequilibrio (introdotto lo scorso anno) dal quale arrivavano parte dei trasferimenti dello Stato.

Viene introdotta l’imposta di soggiorno (da 1,5 a 4 euro a seconda della tipologia delle strutture ricettive) dalla quale è stimato arrivi un introito di circa 400mila euro.Quasi annullata l’entità dei trasferimenti, che per il 2013 si prevede ammontino complessivamente a 3 milioni e 965mila euro (contro i 7 milioni e 703mila euro del 2012,  i 27 milioni e 433mila euro del 2011 e i 30 milioni e 461mila euro del 2010).In calo anche  la previsione per le entrate extratributarie, per le quali si attende un introito di 19 milioni e 578mila euro contro i 22 milioni 226mila euro del preventivo 2012.

Le spese
Nel 2013 la spesa corrente del Comune di Cesena sarà di 89 milioni e 155mila euro, contro gli 84 milioni e 697mila euro del 2012. Ma occorre considerare che quest’anno per la prima volta entra come voce di spesa nel bilancio il servizio di igiene urbana che ammonta a 14 milioni e 400mila euro (coperto  in entrata dalla Tares). Al netto di questa somma, la spesa corrente del Comune diminuisce. Ciò in parte è dovuto al fatto che mancano all’appello – per fortuna -  i circa 7 milioni di spesa straordinaria inseriti in bilancio nel 2012 a causa dell’emergenza neve. Ma l’effettiva riduzione della spesa è riconducibile alla scelta dell’Amministrazione di operare interventi incisivi sulla struttura interna, sia sul versante del personale (- 800mila euro circa), sia per gli oneri finanziari (- 1 milione e 300milaeuro circa), e per la restante parte sul fronte dei beni e servizi (in particolare per enti e società partecipate.

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